Agricoltura - 09 Ago 2023

Peronospora, un milione per interventi compensativi. Cia Puglia: “Elemosina ai viticoltori”

Il presidente Gennaro Sicolo contro la decisione del Governo: “Un milione è meno di una goccia nell’oceano, tre volte tanto è stato destinato contro il granchio blu”


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“Un milione di euro per la peronospora, in un Paese ricoperto da vigneti, è meno di una goccia nell’oceano. Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere sulle decisioni del Consiglio dei Ministri, la montagna ha partorito il topolino”. Gennaro Sicolo, presidente di Cia Puglia e vicepresidente nazionale di Cia Agricoltori Italiani, interviene dopo il via libera del Governo al decreto contro peronospora e granchio blu. In quest’ultimo provvedimento (leggi comunicato del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare e delle foreste) viene fra l’altro prevista “l’attivazione degli interventi compensativi del Fondo di solidarietà nazionale con un primo stanziamento da 1 milione di euro”.

“C’è un altro aspetto da considerare – evidenzia Sicolo – per la cattura e lo smaltimento del granchio blu, che interessa il Nord, vengono destinati 2,9 milioni di euro; agli interventi compensativi sulla peronospora, che riguardano soprattutto il Sud, viene destinata una cifra di tre volte inferiore. Ai viticoltori, in pratica, viene fatta l’elemosina. Per comprendere quanto esiguo, per usare un eufemismo, sia lo stanziamento di un milione di euro, occorre soffermarsi su alcuni numeri”.

“In Puglia – si legge nel comunicato di Cia Puglia – complessivamente, e dunque considerando ciascuna delle 6 province, la peronospora ha danneggiato circa 5mila ettari di vigneti. Un ettaro di uva da vino totalmente compromesso rappresenta una perdita stimabile in non meno di 10-12mila euro per un produttore; se si tratta di uva da tavola, invece, il danno per il mancato raccolto di un ettaro si attesta attorno ai 20mila euro. La perdita produttiva in Puglia varia in modo anche considerevole da zona a zona: si va da un minimo del 20% a un massimo che arriva anche oltre l’80%. Una media complessiva è stimabile tra il 45 e il 60%. I danni, dunque, già tenendo presente soltanto la Puglia, una delle regioni leader nella produzione di uva, sono enormemente superiori a un milione di euro, cioè a quanto stanziato dal Consiglio dei Ministri. Dalla punta più a nord al lembo di terra più a sud, i vigneti di tutta la Puglia sono stati gravemente danneggiati dalla peronospora. Il caldo soffocante di luglio ha dato il colpo di grazia: i raccolti sono compromessi”.

“Quest’anno la produzione di uva da vino – si legge ancora nel Comunicato di Cia Puglia – sarà drasticamente ridotta a causa delle persistenti, incessanti e abbondanti piogge di maggio e giugno che hanno causato la diffusione di spore fungine e lo sviluppo della peronospora. Tra maggio e giugno, sulla Puglia si sono abbattute otto bombe d’acqua, molteplici tempeste d’acqua e di vento, diversi nubifragi che hanno causato allagamenti, frane, danni alle infrastrutture, piante e alberi stradicati. Nel mese di maggio 2023 sì è toccato il picco di 16 giorni con piovosità massima mensile di 198,2 mm di acqua, come nel caso dell’agro di Santeramo. Nella prima metà di giugno 2023 si sono verificati 10 giorni piovosi con una piovosità massima di 186,0 mm, come nel comune di Minervino Murge. Confrontando i dati del 2022, si rileva per lo stesso periodo, un massimo di 5 giorni piovosi e 60 mm di pioggia per il mese di maggio e 4 giorni piovosi e all’incirca 35 mm di pioggia in tutto il mese di giugno. Tutto ciò ha messo in ginocchio il settore vitivinicolo, creando un ambiente favorevole alla diffusione della peronospora, che ha causato gravi danni alle viti e ha compromesso in modo irrimediabile la capacità produttiva dei vigneti e con essa, la tenuta economica delle aziende e delle strutture cooperative che operano nel comparto”.

“Il milione di euro impegnato dopo la decisione del CdM – conclude Cia Puglia – è assolutamente insufficiente. Il Governo, così come ha fatto per altri capitoli, trovi le risorse aggiuntive necessarie. Gli agricoltori ci mettono tutti i loro sacrifici, si accollano rischi crescenti, vanno avanti nonostante tutto e tutti, ma diventa sempre più difficile fare fronte a questa assoluta mancanza di attenzione da parte del Governo anche dopo che il disastro peronospora si è abbattuto sulla nostra viticoltura”.