Presentato l’altro ieri, giovedì 16 ottobre 2025, il Rendiconto sociale provinciale Inps di Lecce. Dopo i saluti istituzionali di Mario Vadrucci, presidente della Camera di commercio, Loredana Tundo, consigliera delegata per la Provincia di Lecce, e Gabriella Margiotta, assessore comunale, i lavori sono stati introdotti da Massimo De Giorgi, presidente del Comitato provinciale Inps di Lecce. A seguire sono intervenuti Giuseppe Garrisi, direttore Inps di Lecce, Davide Stasi, data analyst e responsabile dell’Osservatorio Economico “Aforisma School of Management”, Nadia Polito, presidente del Comitato regionale Inps di Puglia, Benedetta Dito, direttrice regionale Inps di Puglia, Angela Caracciolo e Franco Rampi, componenti del Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ). Ha coordinato i lavori Antonio Tommasi, direttore provinciale vicario Inps di Lecce.
“Il Rendiconto sociale – si legge in una nota – è il più importante e dettagliato strumento con cui il Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell’Inps, nell’esercizio delle sue funzioni, mette a disposizione delle istituzioni e degli altri enti pubblici, delle parti sociali, degli istituti di ricerca e di istruzione e dei cittadini, un insieme di dati e informazioni che riguardano l’attività complessiva dell’Istituto nell’anno di riferimento, per quanto concerne sia le prestazioni erogate, sia gli elementi che attengono alla qualità e all’efficacia dei servizi nel rapporto con l’utenza, i cittadini e le imprese. Sono raccolti i dati socio-demografici ed economici che caratterizzano il territorio, il numero e il valore delle prestazioni erogate dall’Istituto, come le pensioni, gli ammortizzatori sociali e gli altri interventi di sostegno alla famiglia e di inclusione sociale, l’andamento delle entrate contributive e il contenzioso. L’indice di vecchiaia, che misura l’incidenza della popolazione di 65 anni e oltre sulla popolazione totale, già elevato nel 2023 (26,1 per cento) rispetto alla media regionale e nazionale, si conferma anche nel 2024; segno evidente di una popolazione anziana, con la rilevanza che questo dato assume per politiche di welfare. L’andamento occupazionale registra un saldo positivo (più 2.703 nel 2024), ma osservando le tipologie contrattuali, si rileva un calo delle assunzioni con contratti a tempo indeterminato (meno 1.743) a fronte di un aumento di quasi tutte le altre tipologie (tempo determinato, contratto intermittente). Un elemento particolarmente significativo è rappresentato dal tasso di disoccupazione: il dato della provincia di Lecce (10,1 per cento) è superiore alla media regionale (9,3 per cento). Rimane superiore rispetto a quello nazionale (6,5 per cento) e il divario pertanto aumenta rispetto all’anno precedente. L’aumento dei contratti di lavoro precari determina, in tema di ammortizzatori sociali, un aumento generalizzato di Naspi per la provincia di Lecce pari a circa il 6 per cento, comunque meno della media regionale del 7,2 per cento. Aumentano significativamente le ore di cassa integrazione, passando da 858.817 ore del 2023 a 2.074.944 ore nel 2024. Il ricorso allo strumento Opzione Donna risulta essere ancora marginale in provincia di Lecce, registrando un dato pari al 10 per cento del totale regionale. Nel 2024 si registra il maggior numero di pensioni liquidate in provincia di Lecce: 218.219 pensioni, di cui 95.425 a uomini e 122.794 a donne. Gli importi medi delle pensioni mostrano un incremento rispetto all’anno prima: da 1.223,8 a 1.283,2 euro per le donne (+5 per cento) e da 1.754,4 a 1.820,4 euro per gli uomini (+3,7 per cento). Le differenze con la media nazionale si riducono: dal -13,46 per cento al -9 per cento per le donne e dal -18,51 per cento al -13 per cento per gli uomini. In materia di invalidità civile, sempre nel 2024, sono state liquidate circa il 22,8 per cento del totale delle pratiche regionali (14.959 sul totale regionale di 65.543)”.