Cultura - 21 Set 2023

“Puglia in fabula”, il “mondo antico” di Campi Salentina nel nuovo volume di Tatiana Dodaro

L’opera sarà presentata venerdì 22 settembre, alle 19, nel “Teatro Excelsior - Carmelo Bene”. L’autrice bolognese dialogherà con la vicesindaca Laura Palmariggi


Spazio Aperto Salento

Tatiana Dodaro (in foto) con “Puglia in fabula – Fiabe e novelle di Campi Salentina” (Edizioni di Pagina, 2023, p. 196) ci riporta ad un’infanzia ormai sconosciuta o forse dimenticata. La pubblicazione è un’interessante selezione di “cunti” estratti dalla più vasta raccolta riportata dalla stessa autrice nella sua tesi di laurea (1984). Buona parte di quest’ultima, peraltro, fu poi pubblicata, nel 1989, col titolo “Cunti e Storie – La tradizione orale a Campi Salentina”, a cura del Crsec Distrettuale 37 di Campi Salentina (Centro Regionale Servizi Educativi e Culturali) dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione e Cultura della Regione Puglia.

Come l’autrice stessa ci tiene ad evidenziare, il suo lavoro ha l’obiettivo di restituire ai cittadini di Campi Salentina un patrimonio parte integrante della cultura orale. Un patrimonio orale narrato tra il 1982 e il 1983 dalle tante voci degli anziani del paese, che evocano tempi lontani, impossibili da dimenticare o da abbandonare nell’oblio della memoria, in quanto intimamente parte del territorio. Questa raccolta può essere definita una ricchezza culturale e un contributo verso la nostra identità.

La scelta di proporre nel nuovo libro i racconti delle sorelle Giovanna e Felicetta Matino, è per Tatiana quasi un obbligo morale, in quanto le loro storie sono strettamente intrecciate alla loro vita quotidiana, semplice ma fiera allo stesso tempo. Per quello che personalmente ricordo, il tempo trascorso ad ascoltarle era come dilatato e incantato, legato ad ogni oggetto presente in quella casa: le bambole, i mille ninnoli, i centrini ricamati, i quadri, i ritagli di giornale, per ognuno di essi c’era un ricordo narrato con dolcezza e immaginazione.

Tatiana ha dato all’invenzione narrativa dei nostri nonni una chiave di accesso ad un mondo antico, favoleggiante, ma appartenente alla realtà contadina, ad una emotività tutta particolare. I “cunti” sotto forma di “culacchi” o di semplici ritrattazioni di favole, aneddoti e storie, sono raccontati dalle sorelle Matino come ricordi intorno al braciere durante le sere d’inverno o sul limitare delle porte durante le serate calde e afose d’estate e possono essere paragonati al “gossip” odierno piccante, bizzarro e talvolta indiscreto sul privato del vicino.

L’autrice bolognese li riporta in “Puglia in fabula” usando la lingua del nostro dialetto per fissare un momento, un tempo del mondo magico delle sorelle Matino. Rileggere la loro storie è come rivedere la loro vita ritmata dal lavoro nei campi e dal suono delle campane: “lu matinu”, la “menzatia”, la “espra” e finalmente la sera, sono lassi del giorno che la vita odierna ha dimenticato. Ed è la sera che induce i narratori a sciorinare il loro fantasioso repertorio di racconti come grani di un rosario tra le mani. Una narrazione semplice, che incanta giovani e vecchi, che fa sorridere e ridere a crepapelle, che emoziona.

Tutto questo è stato il paziente ascolto dell’autrice, che ritroviamo nel suo libro, una full-immersion ormai distante dalla nostra vita quotidiana, ma che possiamo rivivere leggendo la preziosa raccolta di “Puglia in fabula”. Colpisce leggere “Lu Ciciriniellu” dove mille astuzie del protagonista mettono in scacco “lu nanni-uercu” e la “nanni-orca” in una girandola di ruberie che fanno sgranare gli occhi ai più piccini. Un breve stornello come “La massara te lu spuntosu” fa riferimento ad un piccolo accorgimento delle allora massaie per risparmiare sull’uso dell’olio:

La massara de lu spuntosu
n’è ssunatu nnu bellu tosu
áe cu minte l’uèju alle fáe
face la cruce e se ne bbáe.

L’incredibile racconto de “La croce e la Madonna de l’Àutu”, tra realtà e trasposizione immaginifica di un fatto accaduto durante il trasporto della Croce dalla chiesetta di Santa Maria dell’Alto alla Chiesa Matrice di Campi Salentina, ci riconsegna un ricordo che tramandato di generazione in generazione si è forse arricchito tramite il sogno di una vecchia signora.

Pochi accenni per risvegliare la curiosità del lettore che ricorda o che ne è completamente ignaro, è una lettura che appassiona, perché ripercorre i tempi dell’infanzia, materializzando ambienti poveri ma ricchi di esperienze di svago e talvolta anche di valori morali.

L’autrice, infatti, ci  tiene a precisare che “raccontare, per Giovanna e Felicetta, è mettere in scena la loro memoria, quasi fossero due marionettiste che tirano i fili dei loro ricordi… I loro racconti non sono più una memoria individuale, narrata oralmente e custodita all’interno della cerchia familiare, ma sono diventati una memoria di comunità, che viene consegnata alle generazioni future…”.

Il libro sarà presentato domani venerdì 22 settembre, alle 19, nel “Teatro Excelsior – Carmelo Bene” di Campi Salentina. Tatiana Dodaro sarà intervistata da Laura Palmariggi, vicesindaco e assessore comunale alla Cultura. Ingresso libero.

Isa Spalluto
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Scheda del libro 

I racconti delle gemelle Giovanna e Felicetta Matino che qui si propongono provengono da una più vasta raccolta condotta a Campi Salentina negli anni 1982-1983: circa 30 ore di registrazione, 460 documenti rilevati, 25 gli informatori di età superiore ai 60 anni. Una sorta di biblioteca orale, una “cuntoteca” paesana straordinariamente ricca di fiabe di magia (“cunti”), scherzi e aneddoti (“fattarieḍḍi”), storie di animali, di santi, di fantasmi, ecc. Il solo repertorio delle sorelle Matino (7 ore di registrazione) è un valido campione di questa varietà: favole di animali, “fattarieḍḍi”, storie dell’orco stupido, storie religiose, “cunti”, fiabe a formula, rime e filastrocche, leggende e storie del paese, storie di vita. Di esso sono qui riportati 39 brani, a rappresentare un “contesto narrante” particolare, caratterizzato dalla memoria autobiografica, ma anche tradizionale, delle due sorelle. Vite tenute insieme dai racconti, tessuti nei fili della loro quotidianità familiare.