Archeologia - 19 Giu 2023

Reperti subacquei, a Taranto la mostra “Recuperati dagli abissi”

Esposizione dal 20 giugno al 31 dicembre 2023,  presso l’ex Convento Sant’Antonio, dei reperti archeologici rinvenuti nel Canale d’Otranto durante i lavori del gasdotto Tap


Spazio Aperto Salento

I preziosi reperti archeologici recuperati durante i lavori per l’installazione del gasdotto transadriatico Tap (Trans adriatic pipeline), realizzato fra le coste dell’Albania ed adriatica-salentina compresa nel territorio comunale di Melendugno, verranno esposti da martedì 20 giugno, a Taranto, nei locali di via Viola, 12 (ex Convento di Sant’Antonio), sede operativa della Soprintendenza nazionale per il patrimonio subacqueo.

Trovati all’interno ed attorno ad un relitto risalente ai primi decenni dell’VII secolo avanti Cristo, sono costituiti da ceramiche di manifattura corinzia, ed in particolare da contenitori per il trasporto di derrate alimentari, soprattutto olive, e da oggetti di ceramica fine del tipo utilizzato dall’uomo nelle attività quotidiane. Più esattamente, l’importante recupero venuto alla luce nel Canale d’Otranto, è ricco di 49 reperti: 2 anfore da trasporto ripiene di olive; 5 hydria (vasi per l’acqua); 3 oinochoai (vasi per vino ed acqua); una brocca; 10 skyphoi (coppe per bere), ed un pithos (grande vaso, in forma di tronco di cono rovesciato), sopra il quale ce n’erano impilati altri 28.

Racchiuse nella mostra intitolata “Recuperati dagli abissi”, che verrà inaugurata alle ore 17, le nuove bellezze restituite dal mare, potranno essere ammirate sino all’ultimo giorno dell’anno. La mostra, realizzata col supporto di Tap, che ha sostenuto pure il recupero ed il restauro dei reperti, si sviluppa in un percorso di visita immersivo, in cui l’utilizzo di immagini, videoproiezioni ed effetti sonori, ha lo scopo di ricreare la sensazione di immergersi negli abissi del mare salentino-albanese. Il percorso si avvale inoltre di tecnologie digitali, installazioni tattili e realtà aumentata, in modo tale da raccontare, per mezzo di una fruizione attiva, le fasi più antiche del commercio mediterraneo agli albori della Magna Grecia.

Oltre a Barbara Davidde, Soprintendente nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, prenderanno parte alla presentazione-inaugurazione, fra gli altri, Luca Schieppati, managing director di Tap, Francesco D’Andria, Accademico dei Lincei e professore emerito dell’Università del Salento, e Aldo Siciliano, presidente dell’Istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia di Taranto.

Fortemente osteggiato, specie da  ambientalisti e semplici cittadini,  il gasdotto transadriatico è lungo 877 chilometri, e si sviluppa da Kipoi, cittadina greca prossima al confine con la Turchia, sino a San Foca, una delle marine “bandiera blu” del Comune di Melendugno. Giunto in Albania, allorché s’immerge in mare, raggiunge la profondità di 820 metri. I lavori vennero iniziati il 17 maggio 2016, e la prima erogazione del gas proveniente dal giacimento offshore “Shoah Denis” dall’Azerbaigian, è datata 17 ottobre 2020.

Toti Bellone
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Info: 099-4713511, 4525982; www.patrimoniosubacqueo.it.