Ambiente - 07 Apr 2021

Salice approva l’osservazione sull’eolico, Marcello Seclì: “Sottovalutati gli effetti di tali impianti”

La Giunta chiede lo spostamento di un aereogeneratore. Il presidente della Sezione Sud Salento di Italia Nostra: “Siamo dinanzi ad una scelta di natura politica che va ad incidere sull’assetto del territorio e delle economie locali”


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Mega centrale eolica: il Comune di Salice chiede lo spostamento di uno dei 7 aerogeneratori previsti dal progetto presentato dalla società Iron Solar. Sostanzialmente è questa la conclusione dell’osservazione approvata dalla Giunta nei giorni scorsi al primo dei due progetti previsti nei territori di Salice e Veglie (l’altro riguarda l’installazione di 14 aerogeneratori). La specifica delibera è stata approvata lo scorso 2 aprile, ovvero a ridosso della scadenza dei termini per la presentazione al Ministero dell’Ambiente di osservazioni relative alla procedura per la Valutazione d’impatto ambientale a cui il progetto di Iron Solar è stato sottoposto. Si tratta di un impianto con una potenza complessiva di 42 mw, con torri in acciaio di 165 metri di altezza e con sistema mozzo-eliche del diametro di 170 metri. Quattro delle sette torri sono previste nelle campagne di Salice, le altre tre in quelle di Veglie.

Uno dei 7 aerogeneratori, secondo quanto riportato nell’atto, ricadrebbe in un’area a ridosso di 3 masserie (Casili distante circa 600 metri, Filippi distante circa 930 metri, Masseria Castello Monaci distante circa 1.200 metri). Da qui la richiesta di spostamento dello stesso ovvero una diversa soluzione progettuale “contemplando anche l’alternativa zero”. Per il resto, a quanto sembra, il Comune non richiederebbe altro.

La delibera è arrivata “a sorpresa” per il gruppo di opposizione “Salice nel Cuore” (Alessandro Ruggeri, Silvia Grasso ed Enzo Marinaci), e per Gianpiero Manno e Sonia Cuppone. I cinque consiglieri comunali, infatti, nei giorni scorsi avevano richiesto la convocazione urgente del Consiglio per analizzare l’argomento, dichiarandosi disponibili ad un confronto preventivo. Nonostante ciò, nessuno di loro sarebbe stato contattato per un’eventuale azione comune o per rendere noto l’orientamento di approvare la suddetta osservazione con atto di Giunta.

Sul contenuto dell’osservazione interviene Marcello Seclì, presidente della Sezione Sud Salento di Italia Nostra.

“Dalla delibera – dice Seclì – trapela chiaramente la sottovalutazione, da parte dell’Esecutivo di Salice, degli effetti che tali impianti, di grandissima taglia, determinerebbero dal punto di vista ambientale, paesaggistico, economico e sociale direttamente sui Comuni di Salice e Veglie e, in maniera più ampia, su una rilevante porzione di territorio della provincia di Lecce, nonché sulle confinanti provincie di Brindisi e Taranto. Questo in virtù dell’altezza complessiva di oltre 220 metri delle pale eoliche; altezza che supera abbondantemente la parte più elevata della penisola salentina. Il posizionamento di queste torri, peraltro, è previsto a 70 metri sul livello del mare; questo vuol dire che raggiungeranno un’altezza totale di almeno 300 metri. Tutto ciò lascia perplessi anche rispetto all’approvazione delle osservazioni di Giunta, come se l’atto fosse un semplice provvedimento di natura tecnica. Siamo dinanzi, invece, ad una scelta di natura politica che va ad incidere sull’assetto del territorio e delle economie locali”.

L’osservazione approvata dalla Giunta è stata elaborata dal responsabile del Settore comunale Lavori pubblici, Urbanistica e Ambiente. Di seguito il testo integrale.

“Preso atto della collocazione degli aereogeneratori presenti nel  progetto, comprensivi delle trasformazioni della viabilità prevista,  delle opere e della centrale di connessione, si rilevano alcuni aspetti in contrasto con le attuali previsioni urbanistiche e con il  contesto culturale, paesaggistico e produttivo dell’ambito di intervento ricadente nel territorio comunale di Salice Salentino.

In via preliminare, nell’attesa di effettuare ulteriori approfondimenti,  si rileva in particolare, l’interferenza dell’aerogeneratore n. 7 con un sistema di manufatti e beni che, seppur esterni all’area di possibile impatto in caso di rottura, risultano presenti nelle immediate vicinanze.

Dall’analisi della strumentazione urbanistica locale, il Piano Regolatore Generale (PRG) vigente, a differenza di quanto riportato negli elaborati progettuali trasmessi, si può evincere che  l’aerogeneratore n. 7 è posizionato in adiacenza a:

– N. 3 masserie segnalate sottoposte ai sensi delle NTA del PRG a parere della competente
Soprintendenza MIBACT (Masseria Casili distante circa 600 mt, Masseria Filippi distante circa 930 mt, Masseria Castello Monaci distante circa 1.200 mt);
– Ambito Territoriale Esteso (ATE) di tipo “C” normato dall’adeguamento al PUTT/P del PRG;
– Ambito Territoriale Distinto (ATD) – Azienda Faunistica Venatoria “Li Monaci” normato dall’adeguamento al PUTT/P del PRG;
– Vasta area tipizzata come E2p – vincolo paesaggistico (corrispondente a un bosco di ampie dimensioni).

Dall’analisi della strumentazione urbanistica sovraordinata regionale costituita dal Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR), nella stessa area si sovrappongono le seguenti tutele paesaggistiche.

Componenti idrologiche: 

– UCP – Aree soggette a vincolo idrogeologico;
– UCP – Reticolo idrografico di connessione della Rete Ecologica Regionale.

Componenti botanico vegetazionali: 

– BP – Boschi;
– CP – Area di rispetto di boschi.

Componenti culturali e insediative: 

– UCP – Testimonianza della stratificazione insediativa;
– UCP – Area di rispetto delle componenti culturali e insediative.

Queste ultime componenti sono di tipo a) siti interessati da beni storico culturali e individuate come Masseria Castello Monaci, Masseria Casili e Masseria Filippi.

Tale sistema di componenti paesaggistiche e di manufatti storico-culturali descritto, si colloca nel tessuto agricolo come realtà produttiva in parte già avviata e in parte potenzialmente attivabile.

In particolare Masseria Castello Monaci, assieme al bosco adiacente, risulta essere una attività agricola vitivinicola e turistico – ricettiva, ad alto valore economico e simbolico e costituisce uno dei brand agricolo – produttivi di pregio del territorio anche a livello internazionale.

Risulta evidente, dunque, che la collocazione dell’aerogeneratore n.7, confligge in modo particolare sia con le già esistenti attività produttive, sia con i potenziali sviluppi economico-produttivi dell’area descritta.

Si chiede pertanto una diversa collocazione dell’aerogeneratore n. 7 o, in alternativa, una diversa soluzione progettuale che porti alla salvaguardia del quadro territoriale descritto, contemplando anche l’alternativa zero”.

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