Gruppo ‘Ndronico - 17 Feb 2023

Santa Maria al Bagno, scoperta una nuova Grotta subacquea

È lunga trenta metri ed è stata battezzata “La Conca”. Impresa degli speleosub del Gruppo speleologico ‘Ndronico di Lecce


Spazio Aperto Salento

Una nuova Grotta subacquea, è stata individuata nel mare della marina di Nardò, Santa Maria al Bagno, dagli speleosub del Gruppo speleologico ‘Ndronico di Lecce. La scoperta risale allo scorso mese di gennaio 2023, e nei primi giorni di febbraio, ultimati i rilievi topografici, la Grotta, battezzata “La Conca”, è stata accatastata nell’apposito registro delle Grotte naturali e delle Cavità artificiali di Puglia.

Proprio una conca a ridosso della bassa scogliera in località “Pizzo delle Cozze”, ha spinto gli specialisti ad avventurarsi nel tunnel che si apre, a pelo d’acqua, al di là di essa. Mano a mano, hanno percorso un paesaggio sottomarino di circa 30 metri, incontrando bolle di acqua dolce, piccoli banchi di pesci rossi e colonie di oluturie, i molluschi conosciuti anche come “cazzi di mare”, la cui presenza è sinonimo di acque pulite e ricche di sostanze nutritive.

Alla prima sono seguite altre immersioni, durante le quali, oltre a rilevare la diversità della flora, i sub hanno misurato la grandezza della Grotta, pari a 15 metri, che si apre una volta superato l’ingresso largo più di 10 metri ed alto 5, nonché quella del laminatoio, risultato largo 4 metri e lungo 10, i primi 6 dei quali alti non più di un metro.

L’area marina in cui a Santa Maria al Bagno, l’antica Nauna d’epoca romana, che nel 272 avanti Cristo venne dotata di un grande porto, detto Emporium, hanno operato i sub del Gruppo leccese, è ricca tunnel e cavità, fra le quali spicca la Grotta Béngasi. La nuova scoperta ha dunque portato alla luce una bellezza naturale, che altrimenti sarebbe rimasta sommersa e conosciuta solo agli addetti ai lavori.

“Una meraviglia da proteggere e tutelare – ha dichiarato Marcello Lentini, presidente del ‘Ndronico – anche da parte dei cittadini che vanno per mare, perché si tratta di ambienti davvero meravigliosi ed allo stesso tempo fragili, che costituiscono un bene di interesse collettivo”.

Nato nel 1990, il Gruppo speleologico ‘Ndronico, prende il nome dal poeta latino Lucio Livio Andronìco (Taranto 280, Roma 204 avanti Cristo), che nell’antica terra dei Messapi, amava perdersi lungo la scogliera che da Otranto corre in direzione di Santa Maria di Leuca, soffermandosi a meditare soprattutto in una Grotta, detta appunto ‘Ndronico, dell’area dell’attuale Porto Badisco. La stessa dove 53 anni fa, il 1° febbraio 1970, un altro Gruppo speleologico, il “De Lorentiis” di Maglie, scoprì la famosa Grotta dei Cervi, caratterizzata dalla presenza di 3mila “pittogrammi”, i disegni rupestri realizzati fra i 3 ed i 4mila anni fa dall’uomo preistorico, con il nero del guano dei pipistrelli e l’ocra rossa.

La sede del Gruppo leccese, si trova nel centro storico, in via Benedetto Cairoli, di fronte all’ex Convitto Palmieri, e conta quasi cinquanta soci, che da sempre si prodigano per la diffusione, la salvaguardia e la conservazione delle Grotte naturali e delle Cavità artificiali presenti nel territorio salentino. Per info: 329-3791785.

Toti Bellone 
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Foto in alto: gli specialisti mentre percorrono il tunnel di collegamento col mare aperto

 

Gli speleosub del ‘Ndronico davanti all’ingresso della Grotta

Pesci rossi nuotano nelle limpide acque del laminatoio