Una maniera… diversa, anche se non nuova, di rendere immortale una mostra di pittura. È possibile grazie alla Rete, con un breve video che ospitiamo sul nostro “Spazio aperto Salento”, e che proprio in virtù della miriade di possibilità offerta da questa avanzata e moderna tecnologia, i cui terminali sono i personal computer, i tablet, i telefonini cellulari e così via, consente ad un pubblico eterogeneo ed altrimenti non raggiungibile, di avere a portata di mano anche la mostra in questione. Che è “Still Life” dell’artista leccese Ada Mazzei, già ospitata per un mese, dal 25 settembre a domenica 24 ottobre, nella bellissima cornice storica dell’ex Chiesa di San Francesco della Scarpa a Lecce, in pieno centro antico.
Chiusa l’esposizione vera e propria, dove hanno fatto bella mostra – è il caso di dirlo – dodici grandi tele ritraenti tutte i soggetti che Ada Mazzei privilegia da sempre, e cioè i Fiori, d’intesa col curatore, Marco Petroni, docente all’Accademia di Belle Arti di Napoli, la pittrice ha fatto realizzare dal valente fotografo leccese Bruno Barillari, un video della durata di un minuto, con l’intento di protrarre nel tempo, tanto tempo, la vita dell’esposizione, che – va detto – ha fatto registrare un lusinghiero successo di pubblico e di critica.
Smontate le tele di “Still Life” (dotato di sfumature poetiche, è il termine con cui gli inglesi indicano le “nature morte”), realizzate nella casa-studio di via San Pietro in Lama durante il primo lookdown, Ada Mazzei ed il curatore, devono aver pensato che era un peccato sottrarle alla visione di chi non aveva potuto ammirarle, ed hanno così commissionato il cortometraggio.
Sottolineati da una illuminazione fantastica quanto fantastici, per il tratto elegante, la scelta dei colori e persino il lavoro di intelaiatura, sono i Fiori ritratti, i dodici lavori scorrono al ritmo di un’accattivante colonna sonora, per deliziare la vista dello spettatore. Al quale, per quanto breve, il video offre pure una passeggiata all’interno dell’ex luogo di culto, che secondo la tradizione, nel 1219 di passaggio a Lecce diretto in Terra Santa, ospitò il Santo a cui deve il nome.
Toti Bellone
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Foto in alto: Ada Mazzei