Lecce - 18 Mag 2024

“Time Machine”: percezioni, memorie e transiti tra passato e futuro

Esposizione di arte contemporanea alla Fondazione Palmieri a Lecce. Inaugurazione oggi, sabato 18 maggio, alle ore 19


Spazio Aperto Salento

Sarà inaugurata oggi, sabato 18 maggio 2024, alle ore 19, la mostra collettiva di arte contemporanea internazionale dal titolo “Time Machine: Percezioni, memorie e transiti tra passato e futuro” organizzata da Primo Piano LivinGallery, presso la Fondazione Palmieri a Lecce. L’evento, patrocinato dal Comune di Lecce, è curato da Dores Sacquegna.

Durante l’inaugurazione si esibiranno l’artista francese Sandra Detourbet con “Spatio-Temporal Outbreak, un’esperienza sonora e visiva elettrizzante che mescola teatro, voce, danza, video art, suoni digitali e il musicista e direttore italiano Alberto Nick Bolettieri con “Re-Construction Sound Machine”,  un gioco sonoro che mira a ricostruire la timeline di pulsazioni ritmiche e di cellule melodiche, proponendo l’interazione tra l’uso dei moderni software sonori e antichi strumenti a fiato come la tromba e il trombone. Un viaggio nel tempo e una performance di arte totale unica. Drink Welcome Drink offerto da Contino Azienda Agricola.

La mostra e le opere  – Raccontare il Tempo, attraversarlo seguendo traiettorie scientifiche o narrative di volta in volta diverse, è l’idea che muove questo nuovo progetto curato da Dores Sacquegna. Time Machine, è una mostra di arte contemporanea multidisciplinare e che attraverso le espressioni artistiche come le arti visuali, la musica, il cinema e la performance, diventa un archivio fluido, che è insieme visivo, sonoro e poetico, proponendo diversi ed inaspettati luoghi di riflessione sul presente. La mostra è suddivisa in due cicli e sperimenta il tempo come natura transitoria, che ruota attorno alla condizione umana tra passato e futuro. Spetta a chi osserva decidere da dove e come entrare: si potrebbe partire dalla memoria e dalla sua de-costruzione per riflettere sulle questioni di identità, tempo, memoria, storia, attraversando le sue discontinuità e gli stati temporanei o ci si potrebbe soffermare sull’idea di flusso o approdo dove la natura è imprevedibile e il tempo è irriverente.

Nel primo ciclo sugli Archivi della memoria e de(costruzione) dell’appartenenza fanno parte artisti come Nancy Barwell le cui opere sono in bilico tra la profondità delle proprie radici e la nostalgia. Sulle questioni di identità, memoria e sopravvivenza le micro-sculture di Ronald Gonzalez. Sul dialogo intertemporale e interspaziale con la storia e il futuro, il video Eva Clone Babel I di  Pey-Chwen Lin, tra post-umano,  cybersessualità e torri di Babele. La salvaguardia dell’umanità e risorgere dalle ceneri sono invocate nelle opere di Margot Reding-Schroeder e di Verena Schwarz. Tra arte classica e immaginario contemporaneo, troviamo la ricerca sui capolavori del passato nelle texture dell’artista foggiano Nunzio Lobasso.  Natura e artificio è presente nell’imponente pianta tetragona Post Xalento del salentino Salvatore Sava che gioca sulla memoria dell’ulivo devastato dalla Xylella. Conclude questo ciclo il film sul razzismo, povertà, espropriazione ed emarginazione dell’artista e regista francese Clotilde Verriès presente tra l’altro con opere pittoriche ispirate dalla musica e alle tragedie nel Mediterraneo in cui emergono luoghi non-luoghi dalle distanze annullate.

Il secondo ciclo riguarda i transiti, le derive o approdi con l’arte di presenza di Eva Breitfuss, ma anche con le nuove ere, le preghiere geopolitiche e le migrazioni verso Nord di Sandra Detourbet. Tra itinerari immaginari, matrici algoritmiche e automatismo psichico, rispettivamente le opere di Sara McKenzie, Marco Riha. La condizione di fragilità umana è indagata attraverso storie di travagli e isolamento, di limite e superamento nelle opere di Gaka Mira e  nel video “Flux: on the road” di Deniz Sak, in tournee per il Festival in Grecia e il Cica Museum in Corea dopo la tappa a Lecce. Sulla simultaneità e la casualità George Syrakis. Natura transitoria, ambiente marino e decadimento nelle opere di  Dorine Valorge, nel video di  Xieni Zhou nell’opera dell’artista indigena canadese Lajah Sage Warren.

Apertura: tutti i giorni con ingresso libero,16.30-20.30  (mattina e domenica su appuntamento); tel. +39 349 37 20659; primopianospecialprojects.com; primopianogallery@gmail.com.

 

 

 

 

 

 

 

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