Teatro - 25 Mag 2023

Tolledi confermato vicepresidente della rete mondiale “International Theatre Institute”


Spazio Aperto Salento

Fabio Tolledi, direttore artistico della compagnia salentina Astràgali Teatro, è stato confermato vicepresidente per l’Europa della rete mondiale dell’International Theatre Institute dell’Unesco. Il Comitato esecutivo della più grande e importante organizzazione internazionale per le arti performative, nominato dai delegati dei centri nazionali durante l’ultimo Congresso mondiale svoltosi nel mese di febbraio a Fujairah negli Emirati Arabi Uniti, ha rinnovato anche la fiducia al presidente Mohamed Saif Al-Afkham. Assieme al Segretariato generale, guidato da Tobias Biancone, il Comitato esecutivo definisce i piani strategici e guida azioni e attività dell’ITI. Per Tolledi, presidente anche del Centro italiano che dal 2012 ha sede proprio ad Astràgali Teatro a Lecce, è un’importante e prestigiosa conferma arrivata grazie al lavoro svolto in questi anni.

«Sono onorato e orgoglioso – commenta Fabio Tolledi – per questa rielezione all’unanimità. È il mio secondo mandato e penso, in questi anni, di aver impegnato tutte le mie energie e conoscenze per rafforzare le collaborazioni tra i 36 Centri Europei dell’ITI e per promuovere iniziative comuni. In questo contesto storico il ruolo delle arti performative per il dialogo interculturale è fondamentale. La Carta dell’Unesco, su cui si basa l’International Theatre Institute, è stata formulata all’indomani della Seconda Guerra Mondiale. Essa evidenza come la pratica della conoscenza e della comprensione reciproca sia un elemento essenziale per superare il conflitto e l’orizzonte di assoluta distruzione determinato dalle armi. Un mondo sempre più piccolo, definito dalla mercificazione della globalizzazione, riscopre ancora una volta il ruolo della cultura come risorsa vitale. Non è solo un’affermazione idealistica, perché il cosiddetto soft power può definire concretamente la trasformazione degli eventi in corso ed agire nei processi di dialogo e coesione sociale».