Salento - 09 Dic 2020

Castello di Otranto, da monumento a contenitore d’arte


Spazio Aperto Salento

Il Salento, luogo incantevole dai paesaggi marini mozzafiato. Meta turistica tra le più ambite di sempre. Deve la sua ricca storia alla sua posizione geografica. Un fazzoletto di mondo che custodisce bellezze paesaggistiche non comuni e monumenti di pregio. Tra i borghi più belli spicca Otranto, ridente cittadina affacciata sul mar Adriatico che vede per prima la nascita del sole, in quanto posta nel punto più orientale d’Italia. Nelle giornate più terse infatti è possibile scorgere all’orizzonte il litorale albanese. Vanta una costa a picco sul mare, con luminose insenature di spiagge bianche, dal patrimonio storico ed artistico di grande valore. Infatti circa dieci anni fa, il borgo antico è stato riconosciuto come Patrimonio Culturale dell’Unesco. Tra i suoi ricchi monumenti spiccano la cattedrale e il castello Aragonese. Quest’ultimo luogo incantevole, edificato per volere di Alfonso d’Aragona, dopo il drammatico assedio del 1480 da parte dei turchi, che portò alla morte 800 martiri, le cui ossa sono ancora custodite all’interno della splendida cattedrale.

Il castello ha subito numerose modifiche che si sono susseguite nel corso del ‘500. La sua morfologia iniziale, che risale intorno alla fine del 400, presentava una pianta quadrangolare con alle sommità quattro torri circolari. Da sempre ha solleticato la fantasia di molti. Nel settecento divenne un romanzo di genere gotico, opera della penna dello scrittore londinese Horace Walpole. La prima edizione risale al 24 dicembre del 1764. Oltre ad essere un monumento di gran pregio, da un decennio é divenuto un contenitore d’arte. Gran parte delle sale brulicano di eventi e mostre di carattere internazionale. Iniziative che vi si svolgono durante tutto l’anno, soprattutto nel periodo estivo, tra maggio e ottobre. Tra gli ospiti più illustri, i primi a varcare la soglia sono stati i maestri del novecento.

Nel 2009 Joan Mirò,  protagonista di una mostra singolare che mette in risalto l’opera grafica del geniale artista. Pittore, scultore e ceramista spagnolo, Mirò è stato tra i maggiori esponenti del Surrealismo. Egli non rappresentava semplici immagini, ma percezioni, emozioni istantanee capaci di suggestionare lo spettatore nell’immediato. Le opere appese alle pareti del castello, sono state una raccolta composta da coloratissime litografie capaci di conservare un aspetto onirico, di un’arte sospesa tra innocenza e mistero. La mostra è stata visitabile dal 27 giugno al 27 settembre.

Nel 2010 sono le opere del grande Pablo Picasso ad impreziosire le pareti e le sale del primo piano. La mostra è stata divisa in quattro diverse sezioni, visitabili secondo un percorso tematico. Tra le opere più importanti la prima incisione dal titolo “Il pasto fugale”. Uno spazio di rilievo è stato assegnato alla sezione dedicata alla “Tauromaquia” (spettacolo diffuso in tempi antichi, nel mondo mediterraneo; consiste in un combattimento di bovini tra loro, di uomini contro bovini o di bovini contro altri animali). Le 38 tavole furono realizzate intorno 1957 con la tecnica dell’acquatinta. La mostra è stata aperta al pubblico dal 12 giugno al 26 settembre. Sono state all’incirca 87 le opere esposte del famoso artista cubista, tra pitture, ceramiche e opere grafiche. Considerato uno dei protagonisti assoluti della pittura del XX secolo, Pablo Picasso è stato un pittore e scultore spagnolo di fama mondiale.

Nel 2011 ospite d’onore è stato il grande genio del Surrealismo Salvator Dalì. Abile pittore, scultore, scrittore, fotografo, cineasta, designer e sceneggiatore spagnolo di origini catalane. Le cui opere e immagini surrealiste, sono state considerate suggestive e bizzarre. Nella mostra riservata al grande genio, ha ospitato sei sculture originali in bronzo. Il famoso “Elefante cosmico” dalla mole ingente, (120 x 90 x 350 cm. ) e 54 incisioni originali in bianco e nero di gusto surrealista, le quali  illustrano temi e testi letterari dalle atmosfere gotiche. La mostra è stata visitabile dal 28 maggio al 25 settembre.

Nel 2012 sono state esposte le opere di Andy Warhol, padre della Pop Art. Una mostra inaugurata il 27 maggio fino al 30 settembre. Le opere, all’incirca una cinquantina eseguite con la tecnica meccanica della serigrafia, provenivano da collezioni private italiane. L’artista statunitense,  scomparso nel 1987, ha affrontato diverse tematiche. Tra le opere più notevoli della mostra: “Marilyn”, icona di bellezza, nella tematica dell’estetica; “Campbell’s Soup” che riproduce la serialità industriale dei prodotti da supermercato;  “Electric Chair” contro la pena di morte; “Falce e Martello”, una natura morta politica, la quale evidenzia il nome della fabbrica produttrice di tali ferramenta, opera eseguita utilizzando una tecnica che evita la scoloritura; infine “Dollar Sign”, l’opera nel suo tentativo di non essere originale si è poi dimostrata tale.

Nel 2013 una mostra interamente dedicata al grande pittore italiano, il metafisico Giorgio De Chirico. Sono stati 10 dipinti a olio, 30 tra disegni, acquarelli e grafiche, presi in prestito dalla galleria d’arte maggiore di Bologna. Un percorso all’insegna della Metafisica e lungo le diverse fasi stilistiche del mito classico, con ambientazioni surreali. La mostra è stata aperta al pubblico dall’8 giugno al 29 settembre. Tra le opere più significative: “Ettore e Andromaca”, un dipinto che ritrae due manichini del tutto fantasiosi; “Piazze d’Italia” luoghi silenti e un po’ inquietanti, dove le prospettive rinascimentali, coesistono con statue classicheggianti poste al centro delle piazze.

Nel 2014 una mostra sul grande Leonardo Da Vinci. Visitabile dal 12 luglio al 30 settembre, in un percorso espositivo suddiviso in due sezioni, distinte e correlate. Il settore storico con l’opera più chiacchierata di sempre, la “Gioconda nuda”, un dipinto attribuito a Gian Giacomo Caprotti, allievo di Leonardo con il quale ebbe un rapporto controverso. Continua con una tavola cinquecentesca che ritrae la Gioconda del Louvre e quella coi baffi e rasèe del grande dadaista Marcel Duchamp. Prosegue con altre interpretazioni di artisti di differenti neo-avanguardie, fino a video multimediali.

Nel 2015 è l’autore Ferdinando Scianna a calcare la scena. Fotografo e fotoreporter, apprezzato in tutto il mondo per i suoi reportage. La mostra è stata aperta al pubblico dal 23 giugno al 30 settembre. Le sale espositive, allestite al piano superiore del castello, hanno accolto la raccolta dal titolo “Tu non conosci il Sud”. A catturare l’attenzione le prospettive suggestive che hanno raccontano un Sud primordiale, documentando riti e tradizioni di un territorio d’altri tempi,  meriggi assolati, pareti bianche e donne in perenne lutto.

Nel 2016 ancora un’altra mostra fotografica, quella del grande maestro famoso in tutto il mondo Steve McCurry Icons. Sono state 100 le opere fotografiche presentate alla mostra. Un percorso che avvicina lo spettatore alle più lontane e diverse etnie. Dalle condizioni sociali più disparate, puntando i riflettori a quella condizione umana, dove prevalgono sentimenti e sguardi. La mostra è stata accessibile al pubblico dal 18 giugno al 2 ottobre.

Nel 2017 il Salento ha voluto ricordare la figura di spicco di Roberto Longhi, scomparso nel 1970. Uno dei più importanti storici dell’arte del panorama italiano, tra i maggiori collezionisti del ‘900. Il Longhi fu il primo a studiare Caravaggio, a partire dalla tesi di laurea del 1911. Le sale del castello hanno ospitato la sua collezione dall’11 giugno  fino al 24 settembre. Diverse le opere di Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio, genio del seicento. Tra le opere più rappresentative “Ragazzo morso da un ramarro”. Accanto ai dipinti dell’artista lombardo, le opere dei suoi seguaci i Caravaggeschi dell’Italia meridionale.

Nel 2018 è stata la volta delle avanguardie, un viaggio che ha percorso tutto il secolo scorso attraverso ben 50 opere, protagonisti 38 artisti dell’arte contemporanea. La mostra, inaugurata il 14 giugno, rimase aperta fino al 21 ottobre. Protagonisti artisti di spicco come Fontana, Guttuso, De Chirico (già ospite nelle sale del castello). Un itinerario espositivo che percorre l’Informale, la Pop Art, l’Arte Povera, la Transavanguardia, movimenti tra i più noti che hanno caratterizzato tutto il ‘900. 

Nel 2019 in occasione dal centenario della sua nascita, le porte del castello sono state spalancate per ospitare una mostra multimediale sul grande Amedeo Modigliani. Noto anche con i soprannomi di Modì e Dedo, è stato un pittore e scultore italiano, famoso per i nudi femminili. Conosciuto anche come l’artista dei colli lunghi, grande amico di Picasso, morto a soli 36 anni di tubercolosi. Artista livornese, pittore e scultore, dalla vita fatta di eccessi, ha vissuto il periodo più produttivo della sua arte a Parigi frequentando i cafè nei locali di Monteparnasse. Percorso davvero avvincente, sono state oltre quaranta le riproduzioni, fedelmente su scala 1:1, montate su pannelli retroilluminati a Led.

Nel 2020 la mostra fotografica dell’artista Gianni Berengo Gardin inaugurata il 16 luglio e conclusa il 20 novembre. Di forte impatto emotivo, le immagini immortalate dietro l’obiettivo, ripercorrono l’Italia nelle sue innumerevoli sfaccettature. Scatti che ritraggono società e paesaggi, con un occhio di riguardo sui  cambiamenti della condizione femminile.

Antonella Tamiano