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Arte - 14 Set 2022

Lecce, le ceramiche di Laveri in mostra alla Fondazione Palmieri

Inaugurazione venerdì 16 settembre, alle 18, alla presenza del Maestro


Spazio Aperto Salento

In mostra da venerdì 16 settembre, nella chiesa sconsacrata di San Sebastiano a Lecce, oggi sede della Fondazione Palmieri (in foto), le ceramiche del maestro savonese Giorgio Laveri, improntate sul rapporto arte-tradizione. Organizzata da Anna e Giuseppe Terragno in collaborazione con l’archivio Laveri, la mostra si deve all’associazione culturale Atrium ed alla stessa Fondazione Palmieri che la ospita, al civico 15 di vico Dei Sotterranei, nel cuore del centro storico, a partire dalle 18 di venerdì, orario fissato per l’inaugurazione, e sino a tutto il 7 di ottobre, tutti i giorni, dalle ore 10.30 alle 13 e dalle 16.30 alle 20.30 (per info: 335-406539). Riassunte nel titolo: “Ceramic Works”, alla presenza del loro creatore, sarà possibile ammirare le opere della più recente produzione del maestro, a ragione annoverato dai critici del settore, fra le figure più influenti dell’arte della ceramica del XXI secolo.

Pittore e scultore con trascorsi di attore, regista e sceneggiatore, sia per il cinema che per la televisione, fin da giovanissimo Laveri ha frequentato le rinomate manifatture di Albisole, la cittadina in provincia di Savona, formata da Albisola Superiore e Albissola Marina (la “s” in più è imputabile ad un errore di trascrizione datato 1915), nelle quali, nei decenni, sono nati alcuni fra i più importanti capolavori dell’arte contemporanea. Figura predominate del movimento “Neo Pop”, nel corso della formazione, ha fissato due importanti “momenti” di evoluzione artistica. Nel 1993, l’adesione al Gruppo francese “Art Mobile”, e successivamente, anche in veste di firmatario, al Manifesto “Movimento Mediterraneo”.

Il grande successo con la relativa affermazione professionale grazie anche alle mostre organizzate in giro per il mondo, è degli Anni Duemila. Di grande richiamo di pubblico ed eco mediatica, l’invasione delle strade di Verona, delle grandi Ciliegie smaltate di rosso, ed in particolare quella con il corpo blu a stelline ed il gambo dorato che rimanda al cielo stellato, dedicata al genio pittorico del Trecento, Giotto, ed in suo onore, denominata “CilieGiotto”.

Di altrettanto impatto, l’installazione, nel 2006 nella Capitale della Corea del Sud, Seul, della gigantesca “Truka” (leggi: Rossetto), che assieme alle già citate Ciliegie smaltate, costituiscono ormai il carattere distintivo di Laveri, nel senso che a guardarle, anche solo in foto, rimandano immediatamente la  mente al maestro, oggi 72enne, di Savona. Vale anche rammentare, che in tempi non sospetti, Laveri legò il proprio nome ad alcuni significativi Murales. Fra questi, spiccano quelli realizzati a Vicenza, Brescia, Milano e Roma sulla situazione del Popolo Cileno dopo il Golpe militare del 1973.

Toti Bellone
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