Rubrica/Guardiamoci attorno - 31 Dic 2022

Lecce, in viale Rossini un tratto di marciapiede sconquassato

La criticità si trova a ridosso di una frequentata fermata degli autobus


Spazio Aperto Salento

In tema di marciapiedi integri, la maggior parte del trafficato viale Gioacchino Rossini di Lecce, non presenta criticità. Ma la parte che invece le ha, non solo rischia di affibbiargli l’etichetta che non merita, ma è davvero pericolosa, almeno per chi si sposta a piedi, anche per raggiungere, ed in attesa degli autobus, sostare al riparo della pensilina che segna una delle fermate di quei mezzi.

Il tratto in questione, si trova sul lato destro del viale, in direzione della rotatoria che introduce allo svincolo per la strada a scorrimento veloce per Maglie ed il Capo di Leuca, e più esattamente all’altezza dell’incrocio con via Regina Elena, laddove questa costituisce il prolungamento di via Merine.

Si tratta di un rettangolo di una dozzina di metri per cinque o forse sei, racchiuso fra due alberi di pino, che rispetto a quasi tutti gli altri del capoluogo, non sono neppure molto vecchi. Nel senso che le condizioni in cui è stato ridotto il tratto di marciapiede per così dire… critico, non sarebbero da imputare alle loro radici. Non solo ad esse, comunque, giacché c’è da ritenere, che i primi mattoni, siano stati proprio da esse smantellati, mentre tutti gli altri si sono via via staccati perché privi dei sostegni venuti meno, ed in conseguenza del passaggio dei pedoni.

Quale che sia il motivo, vero è che il tratto di marciapiede sconquassato, oltre ad essere brutto a vedersi, è appunto pericoloso, per i pedoni che inevitabilmente rischiano di inciampare, e che sicuramente, nel tempo, sono inciampati. Per attraversarlo, infatti, non c’è verso che ciò non accada, dal momento che per quanto contenuto, l’intero rettangolo si presenta alla stregua di un percorso di guerra.

Eppure, dodici metri per sei di mattonato, non sono gran cosa da sistemare. Per rimettere al loro posto i mattoni saltati e gli altri eventualmente da integrare, basta davvero poco. Uno, al massimo due operai, e non più di un paio d’ore di lavoro.

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Foto in alto: Il tratto sconquassato visto dalla fermata degli autobus  (T.B. ©)

 

Il marciapiede visto da via Regina Elena  (T.B. ©)

In primo piano le condizioni in cui è stato ridotto  (T.B. ©)

 

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