Rubrica/Guardiamoci attorno - 09 Apr 2022

Lecce, l’ex stazione di servizio Agip fra incuria ed abbandono


Spazio Aperto Salento

È la prima e sinora unica ex stazione di servizio in Italia ad aver incassato il “vincolo di salvaguardia imposto”. Che tradotto significa: no alla demolizione e neppure agli stravolgimenti. Ma nonostante il riconoscimento, seguito all’acquisizione, nel 2015, al patrimonio immobiliare del Comune di Lecce, ed i proclami di ristrutturazione e riapertura sotto altra veste, l’ex stazione di servizio Agip di Porta Napoli, versa ancora nel più totale abbandono.

Chiuse le pompe di carburante, alla fine degli Anni Novanta, in ossequio alla normativa europea che vieta la loro presenza nei centri urbani, privata della benché minima manutenzione, ha via via subìto l’inevitabile declino. Un declino che è quotidianamente sotto gli occhi di tutti, perché il sito dove è ubicata, compreso fra l’Obelisco e le vie Calasso, San Nicola e Taranto, è fra i più frequentati e trafficati della città. Accanto ad essa, mattina e sera, scorre un fiume di automobili e passano studenti diretti nelle vicine sedi universitarie dell’Ateneo e di Studium 2000, nonché i turisti, che attraverso l’altrettanto vicina Porta Napoli, s’incamminano nel centro storico.

Assieme ai già menzionati proclami, per il suo recupero e la destinazione a punto d’informazione turistica con bar e negozi, sino ad oggi, nulla hanno potuto iniziative, ventilati concorsi di idee, mostre fotografiche e persino la ribalta nazionale seguita alle scene girate dal regista Ferzan Ozpetek per il film “Allacciate le cinture”.

A guardare come è ridotta, la  stazione di servizio Agip, a ragione considerata un importante esempio di architettura contemporanea, non può che dirsi brutta. I muri, scrostati, sono stati imbrattati dai writers, che a differenza di altri murales, qui non si può dire abbiano brillato, né in soggetti, né in colori. Le porte d’ingresso e di servizio, sono completamente arrugginite. Al riparo della rientranza che affaccia su via San Nicola, indumenti e due materassi, lasciano capire, che nottetempo vi si accampano i senza tetto. E non se la passa meglio, l’elemento architettonico che la caratterizza, e cioè, la copertura ondulata grande circa 800 metri quadri che, come un ombrello, copre e sovrasta i poco più di cento metri quadri degli ambienti sottostanti, che per altro annoverano un singolare mosaico di pasta vetrosa.

Eretta nel 1952, la stazione di servizio Agip di Porta Napoli si deve al progetto dell’architetto piacentino Mario Bacciocchi (1902-1974), che per conto dell’Eni dell’imprenditore Enrico Mattei (1906-1962), ne progettò altre 800 in tutta Italia.

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Foto in alto: Lecce, l’ex stazione di servizio Agip di Porta Napoli

 

Muri e finestre imbrattati dai Writers

Porte arrugginite ed abbandono

  

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