L’ultimo saluto - 25 Giu 2022

A Veglie l’addio a Matteo, don Salvatore Innocente ai parenti: “Continuate a credere nella vita”


Spazio Aperto Salento

«Voglio riprendere speranza. Sono molte le domande che ci poniamo e ne sentiamo con chiarezza la difficoltà a poter trovare una risposta che sia esauriente ai tanti perché». Don Salvatore Innocente, il sacerdote che ieri venerdì 24 giugno, alle 17.30, nella Chiesa Madonna di Lourdes di Veglie, ha celebrato le esequie di Matteo Verdesca, offre una “via” cristiana per guardare oltre il tragico momento che ha sconvolto tanti parenti e amici, ma anche l’intera comunità, a seguito di un terribile gesto. Il 39enne Matteo Verdesca è morto suicida dopo aver accoltellato la moglie Donatella, 38enne, madre dei suoi due bambini. L’assurdo ed incomprensibile femminicidio è avvenuto nella loro abitazione di Novoli, la notte di domenica scorsa, durante una furente lite familiare.

«Non possiamo negare – dice don Salvatore Innocente – lo smarrimento e lo sconcerto che questa tragedia ha prodotto nelle cittadine di Novoli e Veglie. Non è questa ferita troppo dolorosa per le nostre forze, per il nostro equilibrio emotivo? Possiamo trovare un frammento, anche minimo, di speranza? Il desiderio di affrontare il futuro? Il ridare fiducia alle nostre relazioni umane e familiari?  Sì, c’è un frammento di speranza. Questa luce la troviamo nel brano del libro delle Lamentazioni (3,17-26): “Sono rimasto lontano dalla pace, ho dimenticato il benessere. Voglio riprendere speranza. Le misericordie del Signore non sono finite, non è esaurita la sua compassione “. Sono parole importanti e forti di uno spessore altamente educativo-relazionale. Parlano a noi, ci appartengono, oggi come non mai, ci permettono di riprendere, ricostruire, sostenere, alimentare tutto ciò che favorisce i nostri pensieri, sentimenti, atteggiamenti, a dare un senso nuovo alle relazioni, familiari e sociali, a renderle pienamente umane. Il vostro compito non finisce con l’addio ai vostri cari, continuate nella speranza di vita nella vita. Continuate a credere nella vita».

La celebrazione funebre è stata partecipata, coinvolgente ed intensa. Momento particolarmente toccante è stato il saluto che una collega di lavoro ha voluto rivolgere all’amico: «Fai buon viaggio – ha detto – e cerca da lassù di stare vicino ai tuoi piccoli assieme a Donatella».

In chiesa tanti parenti, fra cui il figlio 18enne avuto da Matteo in una precedente relazione, ma anche conoscenti e, soprattutto amici. Questi ultimi, alla conclusione delle esequie, hanno voluto portare in spalla il feretro fino al carro funebre, in attesa nell’area antistante la chiesa. Qui il padre Antonio, con il volto sconvolto dal dolore, sorretto dalle persone accanto, fra le lacrime ha avuto la forza di gridare: «Ciao Matteo mio».

Rosario Faggiano
© Riproduzione riservata

 

In alto e sotto: immagini del funerale di Matteo Verdesca (© Foto di Tiziano Greco)

 

 

 

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