Lecce/Seminario - 31 Mar 2023

“Alle radici della nostra identità magnogreca: il Tarantismo e il mito di Dionisio”


Spazio Aperto Salento

“Alle radici della nostra identità magnogreca: il Tarantismo e il mito di Dionisio”, è il tema del primo seminario di studi, in programma sabato 1 aprile, alle ore 18, con ingresso libero, nella sala-lettura della Biblioteca “Bernardini” di Lecce, ubicata in piazzetta Carducci, cuore del centro storico cittadino, nell’ex Convitto Palmieri.

Le relazioni verranno tenute dal professore Paolo Pellegrino, già docente di Estetica all’Università del Salento, e dall’etnomusicologo già ricercatore della Regione Puglia, Pierpaolo De Giorgi, fondatore del gruppo “I tamburellisti di Torrepaduli”, che a fine seminario, darà corpo ad una dimostrazione delle strutture musicali della pizzica terapeutica. Nelle vesti di moderatore, sarà il coordinatore dei programmi di tutela della lingua grika per la Grecìa salentina, Luigi Orlando. All’evento, ha assicurato la partecipazione anche l’editore di Galatina, Mario Congedo, che da decenni e fra i numerosi altri, pubblica testi di cultura e tradizioni salentine.

Le relazioni di Pellegrino e De Giorgi sono incentrate sui saggi dagli stessi pubblicati nel tempo, a cominciare da “Le ultime tarantate”, l’ultima fatica letteraria di De Giorgi, appena licenziata proprio da Congedo, nella quale il testo viene arricchito da una serie di inedite foto in bianco e nero, scattate dal giornalista Rai, Angelo Angelastro, nella Galatina Anni Settanta, nel giorno di festa dedicato ai Santi Paolo e Pietro.

Gli altri testi sono il primo “classico” sul fenomeno, “La terra del rimorso. Contributo a una storia religiosa del Sud”, scritto da Ernesto De Martino nel lontano 1959, edito da Il Saggiatore, e di recente ristampato da Einaudi; “Il ritorno di Dionisio” di Pellegrino (Congedo 2003, seconda ristampa 2008), e sempre di De Giorgi, “Tarantismo e rinascita” (Argo, Lecce 1999), “L’estetica della tarantella” (Congedo 2004), e “Il rito del Tarantismo” (Congedo 2008).

Nel volume di Pellegrino, il ciclico ritorno di Dioniso nella storia della civiltà occidentale, svela alcune significative radici del mondo moderno e i modi in cui ereditiamo e trasformiamo i nostri apparati mitologici. Una delle quali, la rinascita della pizzica intesa come musica terapeutica del Tarantismo, viene esposta da De Giorgi nella sua estetica della tarantella. Sull’onda dell’avvenuta rinascita della tarantella originaria che è la pizzica pizzica, il mega spettacolo de “La notte della taranta”, che da un quarto di secolo si svolge a Melpignano, ha avuto il merito di diventare un evento mediatico internazionale, e di attrarre decine di migliaia di persone.

Al raggiungimento di tale dimensione, non è estraneo il lavoro svolto dagli studiosi e ricercatori come De Giorgi e Pellegrino, i quali hanno messo in luce la struttura, il dispositivo ed il significato del Tarantismo, altrimenti destinato a non lasciare traccia. In particolare, “L’estetica della tarantella” di De Giorgi, rappresenta uno studio con risvolti anche inediti, della componente essenziale del Tarantismo: il simbolismo coreutico e musicale, che fa della tarantella il ritmo dell’essere e del non essere, una biritmia simbolica, che si manifesta nell’uso dello strumento principe, il tamburello.Nei rispettivi saggi, gli autori completano e sostengono un vero e proprio progetto di ricerca, svolgendo un’operazione culturale che apre, a sessant’anni dalle prime ed importanti ricerche di De Martino, nuove ed inedite prospettive sui nodi in cui è tuttora ristretto il segreto del Tarantismo. Convinti come sono, che quest’ultimo non sia un inutile relitto del passato, e che in esso sia anzi depositata l’antica identità culturale di Terra d’Otranto.

Alla luce di tutto ciò, il seminario di studi si pone come un approfondimento sistematico ed un più accentuato coinvolgimento dell’intero territorio della Grecìa salentina e della più ampia regione magnogreca, per la riscoperta e la valorizzazione delle loro radici culturali, antropologiche, etnologiche e musicologiche. Anche al fine di aprire nuove prospettive, nella consapevolezza che sull’enigma del Tarantismo e sul simbolismo coreutico-musicale che lo caratterizza, ancora oggi, a distanza di decenni da ”La terra del rimorso”, non è stata detta l’ultima parola.

Toti Bellone
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In foto: Paolo Pellegrino e Pierpaolo De Giorgi