Rubrica - 17 Nov 2024

“All’ombra del bonsai” 8

Rubrica a cura di don Carmine Canoci


Spazio Aperto Salento

 

“Il regolamento non lo scrivo io, ma i senatori questori. E tuttavia una cosa è certa”. Cosa, presidente? “In Senato entreranno solo cani e senatori educati”. Così parla al Foglio il presidente del Senato e big di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa, raggiunto per commentare l’ipotesi di cani e gatti in Parlamento. Un’eventualità complessa, stando a pareri sanitari e ai problemi logistici, che per la seconda carica dello stato, però, non è impossibile. Ma adesso, “cani e senatori educati” in che senso, La Russa? “Nel senso che entreranno cani mansueti e padroni che sapranno occuparsi di loro. Che sapranno pulirli, seguirli, badare a tutto”. Compresi i bisognini? Perché giusto ieri, sul Foglio, raccoglievamo il disappunto di commessi e assistenti parlamentari della Camera Alta. I quali rimarcavano, rispetto alla possibilità dell’ingresso degli animali domestici in Senato, di non essere dei dogsitter. Di non volersi occupare di cani, gatti, iguane e perfino conigli nani. Di non essere tenuti, quindi, a correre il rischio allergie. Insomma, di non voler vedere il Senato trasformarsi in una fiera dell’Est. “Come le ho detto, il problema non si pone se i cani sono ben abituati. Il cane educato sa che non si sporca in casa. Io ho un cane, per esempio…(continua).

Ginevra Leganza
Da “Il Foglio” del 23 ottobre 2024 

 

Leggi articolo integrale: 

La Russa: “Cani in Senato”? I parlamentari si occuperanno dei bisognini (clicca sul titolo)

 

*   *   *   *   *

 

Non mi meraviglia il proliferare di animali domestici, in modo particolare di cani e gatti. Facile constatare come è sempre maggiore l’impegno a gestire i cani come elementi costituenti della famiglia, al punto che persino nel nome sembra siano sostituti dei figli. È facile vedere persone per strada che parlano con il loro cane come potrebbero fare con un nipotino. A volte è capitato anche a me di andare a trovare un’anziana che mi confessa come le pupille verdi del gatto accucciato sulla poltrona davanti sono gli unici occhi che la guardano per tutto il giorno. Molti cani e gatti alleviano le solitudini di molti in cambio di una carezza.

Si ha la netta sensazione che ormai ci sono più cani che bambini. Purtroppo non nascono più bambini e quindi non ci sono più nipotini che possano riempire la solitudine dei vecchi e vecchie nonne. Non viene più al mondo chi potrebbe adombrare la loro tristezza con schiamazzi e sorrisi luminosi e innocenti. Veramente quanta malinconia.

A proposito: “Le nascite nel 2023 scendono a 379.890, registrando un calo del 3,4% sull’anno precedente. Il calo delle nascite prosegue anche nel 2024: in base ai dati provvisori relativi a gennaio-luglio le nascite sono 4.600 in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. Il numero medio di figli per donna scende: si attesta a 1,20, in flessione sul 2022 (1,24) e la stima provvisoria elaborata sui primi 7 mesi del 2024 evidenzia una fecondità pari a 1,21.”  (Report Istat del 21 ottobre 2024). È un dramma!

Però, a mio parere, è necessario comunque, non travalicare gli ambiti di chi abita il mondo animale e chi risiede in quello umano. Tanta gratitudine e rispetto per cani, gatti e tutti gli animali, ma mai elevarli alla dimensione umana coricandoseli a fianco a letto, vestendoli con capi firmati, portandoli in giro con i passeggini, tenendoseli in braccio un po’ dovunque (anche in chiesa…). Rispettiamoli sì, ma sempre come cani o gatti quali sono e cioè, animali. Lo esige la loro natura. Come la natura umana così anche quella animale non va violata o modificata.

C’è chi addirittura li vuol fare entrare a Montecitorio o a Palazzo Madama… Magari un domani prossimo sarà concessa loro anche l’immunità parlamentare nominandoli onorevoli o senatori della Repubblica, con tutti i benefici che ne derivano. Sarà problematico procurarsi dei bravi traduttori quando vorranno intervenire nei dibattiti.

Per me e per tanti, invece, è più arduo entrare in parlamento anche per solo conoscere o visitare il luogo. Forse anche la stessa piccionaia sarà occupata, appunto, dagli aventi diritto per genere…

Mi auguro che non corrisponda a verità, almeno in questo caso, un vecchio detto latino che recita: Similes cum similibus facillime congregantur. Lascio a voi la traduzione.

don carmine canoci