Attraverso gli studenti che la frequentano ed i docenti che li accompagnano al traguardo della laurea e delle specializzazioni, l’Università del Salento si conferma Polo d’eccellenza.
Proprio di recente, altri due suoi studenti, si sono distinti in campo internazionale, entrando a far parte del Gruppo che ha vinto la prestigiosa gara on line “Data science sustainability”, ideata e promossa da Microsoft, Capgemini e OBAG. Si tratta del laureando Enrico Coluccia e della neolaureata Chiara Rucco. Il primo, 24 anni, è tirocinante nella sede di Milano della multinazionale Siemens, e sta appunto per laurearsi a UniSalento, in “Computer engineering”, mentre la seconda, che ha completato gli studi nello stesso Corso di laurea, è dottoranda in “Ingegneria dei sistemi complessi” e tirocinante alla International computing center delle Nazioni Unite.
Il Team, denominato “Heel of the Boots” (Il tacco dello stivale), di cui hanno fatto parte anche i giovani ingegneri Pablo Izquierdo (Valencia) e Akshaay Punjabi (Tenerife), ha avuto la meglio su altri 32 gruppi internazionali. La sfida che li ha visti prevalere, consisteva nel proporre idee per sfruttare il potenziale dei big data e dell’Intelligenza Artificiale “per un futuro green”.
“La challenge – spiega Antonella Longo, docente UniSalento – prevedeva la creazione di layer tematici sovrapposti a immagini satellitari di territori austriaci che, grazie ad algoritmi di machine learning, identificavano oggetti appartenenti a 17 categorie predefinite (veicoli, alberi, asfalto, tetti, eccetera Tali modelli sono stati poi applicati a immagini provenienti da contesti di business, per migliorarne biodiversità e sostenibilità. Dopo brevi sessioni di training e briefing tenute da senior consultants, data scientists e data architects di Microsoft, i partecipanti hanno sviluppato un modello e inviato giorno per giorno i risultati per aggiornare una leaderboard determinata dalla Giuria. Il nostro gruppo è stato premiato per l’efficienza, l’economicità in termini di risorse di calcolo utilizzate e per la flessibilità nei diversi contesti di applicazione, tra cui l’identificazione delle calamità naturali e la possibilità di monitorare la crescita urbana e il traffico nelle città. Uno degli obiettivi – conclude – è stato, infatti, quello di valutare il potenziale dell’energia rinnovabile di diverse aree urbane, sulla base di alcune metriche calcolate durante la challenge, tra cui indicatori relativi alla biodiversità, alle emissioni di gas e CO2 e alla presenza di impianti fotovoltaici”.
Il team ha vinto un premio in denaro di 5mila euro e la possibilità di presentare la soluzione ideata ai top manager delle grandi aziende partner dell’iniziativa.