Salice Salentino - 06 Dic 2021

Eternit sull’ex porcilaia, Legambiente “Futuro Verde” lancia l’allarme ambientale


Spazio Aperto Salento

La copertura con lastre di amianto dei capannoni dell’ex porcilaia, ubicata sulla provinciale Lecce-Taranto, a poca distanza da Salice e ormai in stato di abbandono dal 2012,  ritorna d’attualità “ambientale”. Nel 2016, dopo la presentazione di una specifica interrogazione al Ministro dell’Ambiente da parte del senatore Vittorio Zizza, la questione fu al centro di un acceso dibattito politico cittadino per diversi giorni (vedi articoli del 24 marzo, 29 marzo e 2 aprile 2016).

A poco più di cinque anni dallo scontro politico del 2016, dunque, la questione “porcilaia” riemerge a seguito di un’iniziativa di Legambiente “Futuro Verde” di Salice. Quest’ultima, avvalendosi dell’assistenza legale dell’avvocato Francesco Fina, nei giorni scorsi ha inviato un esposto/denuncia all’Asl Lecce (Dipartimento Prevenzione), allo Spesal Area Nord e all’Arpa Puglia. Il documento, che segnala “la presenza sul territorio di un rilevante sito di amianto” e richiede “gli interventi di bonifica necessari per la tutela dell’ambiente e delle popolazioni che lo abitano”, è stato sottoscritto da Alessandro Montefusco, presidente di Legambiente “Futuro Verde”, e dallo stesso avvocato Fina. I firmatari precisano, fra l’altro, che l’opificio cosiddetto “ex porcilaia”, “è costituito da più capannoni di notevoli dimensioni tutti ricoperti in eternit e tutti in avanzato stato di decomposizione”.

“È fin troppo evidente – si legge nell’esposto/diffida – come tutto ciò costituisca un serio pericolo per la salute degli abitanti della zona, oltre che per l’ambiente e le colture circostanti la cui salubrità è seriamente compromessa dai detriti cancerosi dell’eternit in sfaldatura, la cui dannosità è oramai tristemente nota. Con la presente, pertanto, ai sensi della Legge n. 257/91 e dell’art. 2 Legge n. 241/1900, si invitano gli Enti in indirizzo a porre in essere nei termini di legge tutto quanto di loro competenza per la rimozione delle lastre in eternit sopra indicate e per la bonifica del sito interessato, attivando ogni procedura necessaria alla tutela dell’ambiente e della salute della popolazione locale. In difetto, ci vedremo costretti, nostro malgrado, a dare seguito all’azione avviata, rivolgendoci all’Autorità Giudiziaria competente per l’adozione delle misure del caso”.

Dopo l’esposto/denuncia all’Asl e all’Arpal, Legambiente “Futuro verde” ha inviato analoga autonoma segnalazione anche al Comune di Salice Salentino.

“Le strutture dell’ex opificio – spiega Montefusco – risultano pericolose per l’ambiente e la salute dei cittadini di Salice e dei paesi limitrofi. Non possiamo rimanere in silenzio davanti all’elevato rischio di contaminazione dell’aria e delle colture nelle immediate vicinanze. Riteniamo che le Autorità debbano intervenire immediatamente per smaltire il materiale che sta avvelenando il nostro territorio. Ai cittadini – conclude – chiediamo di vigilare quotidianamente insieme a noi il territorio, inviandoci segnalazioni su irregolarità o ecoreati attraverso il nostro sito web o le nostre pagine social”.

Rosario Faggiano
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In foto: uno dei capannoni dell’ex porcinaia

 

Sull’argomento leggi gli articoli del 2016:

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