Finanziamento regionale - 20 Giu 2025

Gallipoli, ex edificio Inam: 3milioni per la realizzazione di un Polo per l’integrazione delle persone diversamente abili


Spazio Aperto Salento

Il Comune di Gallipoli ha ottenuto un finanziamento regionale di 2.800.000 euro per la realizzazione di un Polo per l’integrazione delle persone diversamente abili, che sorgerà all’interno dell’ex edificio Inam, tra via Perrone e via XX Settembre. Il progetto, ideato, redatto e candidato dall’Amministrazione comunale, “segna l’avvio di un percorso di rigenerazione urbana e trasformazione sociale che interesserà l’intero territorio dell’Ambito di Gallipol”i.

“La nuova struttura – si legge in una nota del Comune – ospiterà un servizio sperimentale destinato a persone diversamente abili e/o in condizione di fragilità, articolandosi in tre aree fondamentali: accoglienza abitativa per adulti disabili, autonomi ma privi di riferimenti familiari, con camere singole e doppie, spazi comuni, cucina attrezzata e aree dedicate al tempo libero; centro diurno sperimentale, per attività educative, sociali e di socializzazione, con laboratori artistici, musicali, teatrali, artigianali, cognitivi ed emozionali; palestra delle autonomie, dove lo sport sarà uno strumento di crescita individuale e inclusione, attraverso percorsi di riabilitazione, autonomia personale, gestione emotiva e benessere psico-fisico. Tra gli elementi più innovativi del progetto, un bistrot sociale sperimentale che offrirà alle persone con disabilità l’opportunità di svolgere attività formative e riabilitative nell’ambito della ristorazione, superando ogni forma di assistenzialismo e valorizzando talenti, professionalità e potenziale. Accanto a questo, un orto urbano di circa 116 mq permetterà lo sviluppo di percorsi di agricoltura sociale, dalla semina alla raccolta, con ricadute concrete sia terapeutiche che formative. Il piano seminterrato ospiterà una sala polifunzionale aperta alla cittadinanza, dedicata a eventi, attività teatrali, sportive, ludiche e culturali”.

“Abbiamo creduto in questo progetto fin dall’inizio – commenta il sindaco Stefano Minerva – quando ancora non esisteva. Lo abbiamo pensato, scritto, candidato e oggi possiamo dire che Gallipoli ha ottenuto un finanziamento regionale di quasi tre milioni di euro per dare vita a un polo dell’inclusione, della dignità, della partecipazione. Non si tratta solo di recuperare un edificio, ma di restituire senso e valore a uno spazio abbandonato, trasformandolo in un presidio di cittadinanza attiva e diritti. Ringrazio chi ha lavorato con impegno a questo risultato: è una vittoria per la nostra comunità, per le famiglie, per le persone che ogni giorno chiedono più possibilità, non più pietà”.

“Una scelta chiara – aggiunge Riccardo Cuppone, assessore ai Lavori Pubblici – il Polo non sarà un luogo separato, ma una struttura aperta, capace di accogliere la città, favorire l’incontro, costruire legami. In quest’ottica, il progetto mira a superare la logica del servizio chiuso e prestazionale, puntando su socialità, autonomia e benessere condiviso. Sul piano edilizio, l’intervento prevede la completa rifunzionalizzazione dell’edificio, costruito tra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta e destinato in origine ad ambulatori e uffici amministrativi. L’edificio si sviluppa su tre livelli e sarà adeguato alle normative di accessibilità, con l’inserimento di un nuovo corpo scala, interventi di miglioramento sismico e impianto fotovoltaico in copertura. Gli spazi saranno riconfigurati in base alle nuove esigenze, con laboratori, appartamenti, aree verdi, cucine, sale attività e uffici. Un progetto che unisce architettura, welfare e partecipazione, con al centro la persona e il suo diritto a vivere una vita piena, libera e condivisa”.

“Siamo orgogliosi di questo straordinario risultato – conclude Tonia Fattizzo, assessora al Welfare – che conferma l’impegno concreto dell’Amministrazione nel costruire una società più giusta, inclusiva e rispettosa delle diversità. Il progetto nasce con l’obiettivo di offrire risposte reali ai bisogni delle persone con disabilità, attraverso percorsi mirati di inclusione sociale, formazione, inserimento lavorativo e partecipazione attiva in tutti gli ambiti della vita. Al centro c’è la persona, con la sua unicità e il suo potenziale: ogni intervento è pensato per favorire lo sviluppo dell’autonomia individuale e la valorizzazione delle competenze, all’interno di uno spazio che sia luogo di incontro, relazione e costruzione collettiva del bene comune”.