Evento sabato 25 maggio 2024, alle 10, nella Sala "Chirico" dell’ex Monastero degli Olivetani a Lecce
“Il pensiero divergente nell’era dell’intelligenza: creatività, evoluzione e inclusione”. Questo il tema dell’evento in programma sabato 25 maggio 2024, alle ore 10, nella Sala “Chirico” dell’ex Monastero degli Olivetani a Lecce.
All’incontro, promosso da “Luminescence Aps con il patrocinio dalla Provincia di Lecce – Salento D’Amare, interverranno Alessandro Delli Noci, assessore regionale allo Sviluppo economico, Lucrezia Cavallo, dirigente psicologa del Centro di Psichiatria e psicoterapia dell’infanzia e adolescenziale del Dsm Asl Lecce, Antonino Salsone, avvocato esperto in diritto civile, commerciale e societario, Fabrizio Benvenuto, presidente Iamcp Italia, e Daniele Manni, docente presso l’Istituto “Galilei-Costa-Scarambone” di Lecce. Aprirà i lavori, che saranno moderati da Luigi Carlucci (tesorierie Luminescence Aps), il professore Claudio Bonvecchio, ordinario di filosofia.
I diversi interventi saranno preceduti dai saluti istituzionali di Stefano Minerva, presidente della Provincia di Lecce, e di Antonio Del Prete, presidente dell’Associazione Luminescence.
Al termine dell’evento, prevista la presentazione del bando di concorso per studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Lecce, sul tema “Intelligenza Artificiale e suoi risvolti” (in palio tre borse di studio di 500 euro offerte dall’Associazione; info: luminescenceaps@gmail.com).
“Nel 1950 – si legge in una nota dei promotori – lo psicologo statunitense Joy Paul Guilford, nel distinguere il pensiero divergente da quello convergente, mosse una critica all’approccio psicometrico dell’epoca allo studio dell’intelligenza umana. Tale approccio, pur nel tentativo di definire schemi di funzionamento misurabili, risultava discriminante e mortificante per l’essere umano, in quanto escludeva le minoranze e i marginali, risultando scientificamente inadeguato a colmare un concetto non facilmente imbrigliabile come quello di intelligenza. Quest’ultima deve essere intesa come processo creativo, capace di mettere insieme elementi apparentemente scollegati o comunque di non univoca interpretazione, caratterizzato da una fluidità nella reazione agli stimoli, generativo di idee ed espressioni, segnato da una flessibile tendenza allo slittamento da uno schema a un altro. Il pensiero divergente, strettamente correlato al processo creativo, rappresenta nella sua estensione una visione democratica del mondo, che esalta la pluralità degli elementi che vengono rappresentati in un sistema inclusivo”.
“Lo sviluppo tecnologico – continua la nota – ha portato nelle nostre vite, in maniera più o meno consapevole, la presenza sempre più massiva dell’intelligenza artificiale, oramai arrivata ad un punto di svolta. Dalla prima fase che vedeva algoritmi in grado di semplificare processi complessi trovando soluzioni in una minore quantità di tempo, le attuali configurazioni, attraverso la combinazione di migliaia di dati (big data), si propongono come strumento in grado di trovare risposte che tengono conto della maggior parte delle informazioni su un determinato fenomeno, privilegiando la quantità alla qualità. La possibilità di impiego di tale tecnologia, oramai alla portata di tutti (ChatGPT), nei diversi ambiti, lavorativo, sociale e politico, apre scenari non facilmente prevedibili, ma che già oggi hanno un importante impatto nell’evoluzione della nostra società”. (red.)
In foto: Lecce, un’immagine dell’ex Monastero degli Olivetani