Arte contemporanea - 26 Giu 2021

“La carta ricorda”. La videoinstallazione di Valentina Vetturi al museo Castromediano

L’opera - nata nell'ambito del progetto Sparc finanziato dal Programma Interreg V/A Italia-Grecia 2014-2020 - è stata inaugurata al Castromediano lo scorso 10 giugno e sarà possibile visitarla fino al 26 novembre


Spazio Aperto Salento

La carta ricorda è la videoinstallazione di Valentina Vetturi (Reggio Calabria, classe 1979; vive a Bari) inaugurata al Museo Castromediano lo scorso 10 giugno, che in undici minuti racconta l’arte della cartapesta di Putignano. Si tratta di un’opera nata nell’ambito del progetto Sparc finanziato dal Programma Interreg V/A Italia-Grecia 2014-2020, già presentata in anteprima il 5 dicembre 2020 al MACTE di Termoli in occasione della Giornata del Contemporaneo. É un lavoro che scava negli elementi compositivi, un viaggio immersivo nella matericità tra colore, ciò che è visibile e ciò che invece è intangibile. Il tutto visto da una prospettiva insolita.

Nel filmato quello che forse ci si aspetterebbe di vedere o sentire non c’è. Non sono né i maestri cartapestai né i carri carnevaleschi i protagonisti della lenta parata di fotogrammi, ma la carta. L’artista ha deciso di darle voce, di farla ricordare, scegliendo non l’esaltazione della sua forma finale e neppure la consueta narrazione documentaria della bottega e del mestiere dell’artigiano. L’indagine ricade sulle forme primigenie della carta, scavando nelle superfici fortemente materiche e portando alla luce immagini che si imprimono nella memoria individuale.

“Mi ha guidata un desiderio – racconta l’artista – quello di trovare una chiave di lettura alternativa su un contesto già così sovraesposto e raccontato come quello del carnevale e delle botteghe della cartapesta. È un mondo che non conoscevo se non per le sfilate che qualche volta ho visto da bambina e questa “ignoranza” mi ha permesso di avere uno sguardo fresco, e di concentrarmi sulla carta e le sue molteplici possibilità di vita, la sua fragilità e resistenza, la sua capacità di ricordare la forma del calco in cui si asciuga”.

Valentina Vetturi è stata a Putignano per predisporsi alla conoscenza del mondo dei cartapestai in un lungo percorso riflessivo prima che creativo, quando invece troppo spesso l’arte viene calata nel contesto senza troppe meditazioni da parte degli artisti che vanno ad operare sulle connessioni tra la creazione, la città e i suoi abitanti.

“Il processo di avvicinamento e studio di un contesto – ribadisce Vetturi – è preliminare e attraversa tutta la mia pratica artistica. Le opere nascono dalla frequentazione assidua di persone e luoghi e dalla volontà di trovare uno spazio di incontro con essi. Molto spesso i miei lavori si relazionano in modo stretto allo spazio espositivo, sia esso una piazza, una stazione o la stanza di un museo. E anche al museo Castromediano abbiamo scelto di ambientare il video in dialogo con i suoi spazi”.

Alcuni suoi lavori, come ad esempio La pendolare del 2010, erano pensati per uno spazio specifico. In questo caso la scelta è ricaduta su una videoinstallazione che indaga la carta che si trasforma in frammenti di colore e memorie di paesaggi desertici.

“Il video – continua l’artista – ha permesso di avvicinarmi fisicamente alla carta, di indugiare sulla sua superficie e allo stesso tempo di raccontare la dinamicità, il ritmo del lavoro delle mani dei cartapestai. Inoltre il video è il medium ideale per costruire un dialogo stretto tra suono e immagini: la carta va ascoltata prima ancora che guardata”.

Il tema della memoria, ma anche della sua scomparsa, è ricorrente nella sua produzione e declinato in diverse sfaccettature. Ad esempio nelle installazioni sonore Alzheimer Cafè (dal 2014 ancora in corso) ha dedicato una serie di performance, interventi pubblici e sculture ai ricordi musicali: gli ultimi frammenti di memoria personale che persistono nella nostra mente. Anche in questo caso la carta diventa testimone di questa ricerca.

“Ricordare e dimenticare – sottolinea Vetturi – sono due azioni che definiscono la nostra identità come individui e come società e per questo mi interessano. Nel caso de La carta ricorda, la cartapesta nasce dal riciclo di carta stampata, carta di quotidiani che rivive in nuove forme. La cartapesta ha memoria delle sue vite precedenti e anche del calco in cui si asciuga, ma può anche perdere questa memoria”.

Valentina Vetturi solitamente lavora con diversi media: installazioni sonore in spazi pubblici ed esibizioni di varia natura attraverso cui crea narrazioni sonore, video e performative percorrendo molteplici sfere d’interesse, dall’Alzheimer al mondo degli hacker. Ha esposto le sue opere al MAXXI e al MACRO di Roma, in altri contesti espositivi italiani ed europei: Svizzera, Romania e Germania.

Per il prossimo futuro ha in programma di inaugurare una mostra al Museo MA*GA di Gallarate, in cui presenterà gli esiti di Cryptoparty, un workshop che ha coinvolto una classe del liceo scientifico della città, in cui ha lavorato sul principio di autonomia e sulla storia del web, attraverso incontri pseudonimi su una piattaforma 3d.

Alessandra Roselli
© Riproduzione riservata

 

Foto in alto: Valentina Vetturi, La carta ricorda, 2020

 

Valentina Vetturi presenta la sua videoinstallazione La carta ricorda al museo Castromediano, 10 giugno 2021

Valentina Vetturi, La carta ricorda, 2020

Valentina Vetturi, La carta ricorda, 2020

Valentina Vetturi, La carta ricorda, 2020