Intervento - 20 Apr 2024

Mega impianto eolico a Salice e Veglie: il punto dopo il “giudizio positivo di compatibilità ambientale” del Consiglio dei Ministri

Intervento di Angelo Cipolla: “È necessario mantenere alta l’attenzione, continuando l’azione di lotta condivisa”


Spazio Aperto Salento

Il Consiglio dei Ministri, con Deliberazione del 15 aprile 2024, ha espresso il “giudizio positivo di compatibilità ambientale” riguardante il “Progetto per la realizzazione di un impianto eolico composto da 7 aerogeneratori di potenza unitaria pari a 6 MW, corrispondente a una potenza complessiva di 42 MW”, nei territori comunali di Salice Salentino e Veglie. Detto “giudizio positivo” non include l’aereogeneratore n. 3.

Questa circostanza, al netto di eventuale impugnazione innanzi al Tar entro 60 giorni o di ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni, porterebbe all’autorizzazione definitiva con relativa attivazione di quanto necessario all’avvio dei lavori per la costruzione della mega centrale eolica .

L’attenzione generale, collettiva e partecipata alla questione, venne inaugurata nel febbraio del 2021 quando comparve sugli albi pretori dei Comuni di Veglie, Salice Salentino, Erchie e San Pancrazio Salentino, l’avviso relativo all’apertura dell’iter autorizzativo del progetto suddetto.

Da quel momento l’interesse intorno alla questione ha portato alla presentazione di diverse osservazioni avverse alla realizzazione del Parco Eolico (e non solo di questo nello specifico). In quelle settimane è stato fondamentale il lavoro condotto dall’Amministrazione comunale di Veglie,  dagli uffici della Provincia di Lecce e dal Gal Terra d’Arneo, da molte associazioni del territorio, come Italia Nostra Sud Salento e Legambiente, da diversi cittadini che, in forma singola o attraverso la costituzione di comitati, hanno voluto far sentire la loro voce.

Angelo Cipolla

Da subito si è percepito quanto il territorio fosse oggetto di un’attenzione altissima in forma differenziata ad opera di più soggetti. Da una parte molte importanti aziende produttrici di energia elettrica che, ricalcolando al rialzo i proventi relativi alla vendita di energie rinnovabili, hanno inteso presentare decine di progetti su tutto il territorio della Provincia di Lecce, soprattutto in prossimità delle infrastrutture in grado di garantire la trasformazione e il trasporto dell’energia prodotta (ne è un esempio la Stazione “Terna” nel territorio del Comune di Erchie). Dall’altra grossi studi tecnici hanno voluto preparare possibili progetti da approvare e rivendere al migliore offerente. Tale è la mole di impianti presentati che spesso i generatori sono stati progettati sulle medesime particelle di terreno.

Va da sé che le valutazioni in merito ad opere di questo tipo sono sempre molto controverse, stante soprattutto l’importanza della produzione di energia pulita e rinnovabile e la necessità che un territorio possa autodeterminarsi sotto il profilo energetico. Fatta questa premessa è ovvio che chi scrive ha fortemente a cuore l’abbattimento dell’inquinamento e lo sviluppo di energia rinnovabile, necessaria ai bisogni quotidiani della collettività. Tuttavia è assolutamente fondamentale definire i contorni della questione in termini di costi-benefici, affinché le azioni che si intraprendono non producano squilibri inattesi e inopportuni.

Nello specifico, quindi, tutto il lavoro fatto è stato condotto proprio in funzione di valutazioni che non fossero preconcette, ma anzi avessero lo scopo di definire meglio il quadro della questione.

L’analisi dei progetti ha stimolato interrogativi che gli elaborati, le osservazioni, le deduzioni e le controdeduzioni e la fase di Valutazione di Impatto Ambientale non hanno fugato:

– perché la Pianificazione Regionale non produce un indirizzo vincolante in merito al “riutilizzo di aree già degradate da  attività  antropiche, tra  cui  cave, discariche, siti industriali contaminati (decreto legislativo 29  dicembre  2003,    387)”,  così da non compromettere la vocazione di un’area ben definita?

– perché non si è mai fatto cenno ad un possibile ridimensionamento della grandezza degli Aerogeneratori, che svetteranno per 220 metri? (La più alta costruzione della provincia è il campanile del Duomo di Lecce che è alto 70 metri);

– perché il parere negativo espresso dal Ministero della Cultura non è stato preso in considerazione? Eppure il giudizio non si presta a dubbi quando afferma: “si ritiene che il progetto in esame possa produrre impatti negativi e significativi sul contesto paesaggistico di riferimento costituendone un grave detrattore e venendo meno alle esigenze di tutela dei valori identitari (paesaggistici e culturali) che caratterizzano i contesti rurali peculiari di quest’area”.

Poi rimangono sul piatto alcune questioni che andrebbero chiarite:

– perché ancora a tutt’oggi si continua a discutere di indennizzi ai territori, quando le indicazioni espresse dal decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, del 10 settembre 2010, parla di generiche misure compensative?

– perché il Presidente della Regione Puglia “formalmente invitato” al Consiglio dei Ministri che avrebbe discusso questo progetto non ha ritenuto di parteciparvi?

La Deliberazione del Consiglio dei Ministri mortifica non solo le perplessità presenti nell’analisi dell’Amministrazione comunale di Veglie e in quella della Provincia di Lecce, che hanno sottolineato molte incongruenze presenti nel progetto, ma passa sopra anche al parere negativo espresso ed argomentato dal Ministero della Cultura.

Il testo della Deliberazione allarma per la sua nitidezza: “Dalla comparazione degli interessi coinvolti nel procedimento in esame, individuati, da un lato, nella tutela paesaggistica e, da un altro lato, nello sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili, nonché nella valenza imprenditoriale ed economica dell’opera in argomento, di considerare prevalente l’interesse all’incremento dell’energia da fonti rinnovabili…”.

È lecito allora, soprattutto di fronte ad un provvedimento come quello posto in essere dal Consiglio dei Ministri, mantenere alta l’attenzione, continuando l’azione di lotta condivisa.

Angelo Cipolla
Già consigliere comunale Pd di Veglie

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I 7 aerogeneratori previsti nel progetto originario (il n. 3 non ha ottenuto il “giudizio positivo di compatibilità ambientale”)

 

Consulta la documentazione relativa al progetto presente sulla piattaforma “Valutazioni e autorizzazioni ambientali Vas – Via – Aia” del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica:

Progetto per la realizzazione di un impianto eolico composto da 7 aerogeneratori di potenza unitaria pari a 6 MW, corrispondente a una potenza complessiva di 42 MW, ricadente nei Comuni di Veglie (LE), Salice Salentino (LE), e con opere di connessione nei Comuni di Erchie (BR) e San Pancrazio Salentino (BR)

Negli atti riportati al link di cui sopra, è possibile fra l’altro leggere: Parere del Ministero della Cultura – Soprintendenza speciale per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza; Deliberazione del Consiglio dei Ministri del 15 aprile 2024; Piano di monitoraggio ambientale; Sintesi non tecnica; Analisi paesaggistica e coerenza degli interventi;  Progetto di paesaggio; diverse Osservazioni (presentate da Provincia di Lecce; Comune di Veglie; Italia Nostra Sezione Sud Salento; Gal Terra d’Arneo; Comune di Salice Salentino; Comitato Ambiente, Territorio e Salute di Terra d’Arneo; ed altri).

 

Leggi anche:

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Salice approva l’osservazione sull’eolico, Marcello Seclì: “Sottovalutati gli effetti di tali impianti” (articolo Spazio Aperto Salento del 7 aprile 2021)