Diversi i riscontri alla lettera del sindaco Tarantino e dell’assessore Sambati. Sulla mancata attivazione del servizio, attenzione anche da parte di Ursula von der Leyen
Rete fognaria di Porto Cesareo: la questione della mancata attivazione del servizio è all’attenzione della Direzione generale Ambiente della Commissione Europea, della Regione Puglia e del Ministro dell’Ambiente. Dopo la lettera del sindaco Silvia Tarantino e dell’assessore all’Urbanistica Eugenio Sambati indirizzata, fra gli altri, al presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, al presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, al Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, ai parlamentari nazionali ed europei della Puglia, al presidente della Regione Michele Emiliano e ai consiglieri regionali, diversi sono stati i riscontri. Fra questi, la risposta di Ursula von der Leyen, data attraverso Ion Codescu (della Direzione generale Ambiente della Commissione Europea) ed interrogazioni parlamentari al Ministro, presentate dal senatore Maurizio Buccarella e dall’onorevole Alberto Losacco. Anche a livello regionale il problema non è stato ignorato. L’assessore regionale Anna Grazia Maraschio, infatti, ha incontrato il sindaco Tarantino e l’assessore Sambati. A quanto è dato sapere, inoltre, il presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, considerando urgente l’attivazione della rete fognaria di Porto Cesareo, avrebbe formalmente richiesto all’assessore regionale al ramo e al Direttore del Dipartimento competente, di essere aggiornata sulla situazione. Su tutta la complessa vicenda, infine, vi sono state anche interrogazioni regionali proposte da Fabiano Amati, Antonio Gabellone e Paolo Pagliaro. In precedenza si sono tenute anche manifestazioni a livello locale con la partecipazione degli amministratori comunali, di rappresentanti istituzionali provinciali e regionali e di attivisti di associazioni ambientaliste (Italia nostra e Legambiente).
Nella lettera della Direzione generale Ambiente della Commissione Europea, di riscontro a quella di Tarantino e Sambati, fra l’altro si legge: “Per quanto di nostra competenza, non possiamo che condividere l’auspicio che l’annosa vicenda possa finalmente trovare una soluzione rispettosa dei luoghi di straordinaria valenza ambientale e paesaggistica racchiusi nel territorio comunale di Porto Cesareo, fra cui l’Area naturale marina protetta di Porto Cesareo e la Riserva naturale regionale Palude del Conte e Duna Costiera. Appare evidente come la tutela della salute pubblica e dei luoghi, che in parte ricadono in zona SIC e ZPS, mal si concilia con il mancato completamento di un’opera essenziale che, come ricordato nella delibera del Consiglio comunale, è attesa da decenni. La vicenda è nota alla scrivente Commissione, che nel 2004 ha avviato la procedura di infrazione numero 2004/2034 per tutte le situazioni simili alla vostra. Tale procedura è sfociata in una prima sentenza di condanna a cui ne ha fatto seguito una seconda, per mancata ottemperanza alla prima. Il risultato è che l’Italia si ritrova a dover pagare delle multe, finché non avrà posto rimedio alle singole situazioni di non conformità con la direttiva sulle acque reflue. Le soluzioni tecniche e amministrative idonee a garantire il trattamento e lo scarico delle acque reflue sono competenza delle autorità nazionali e locali. I servizi della Commissione auspicano dunque che la presa di posizione unanime del Consiglio comunale possa favorire il superamento degli ostacoli finora frapposti al completamento dell’opera”.
Sulla questione ritornano il sindaco Tarantino e l’assessore all’Urbanistica Sambati: «L’ultima interrogazione presentata dall’onorevole Soave Alemanno al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Transizione Ecologica, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, che segue quelle già proposte da altri parlamentari e consiglieri regionali, e precede la Convocazione della Commissione Ambiente della Regione Puglia, fissata per il prossimo 8 aprile, sia pur focalizzando l’attenzione sull’eventuale realizzazione di una condotta sottomarina, mette, tuttavia, in risalto l’urgenza e la necessità di portare a compimento, dopo ben 42 anni di lungaggini burocratiche ed amministrative, un’opera funzionale e strategica per lo sviluppo turistico ed economico di un tratto di costa tra i più belli del Salento e della stessa Regione Puglia”.
“Abbiamo chiesto ed invocato nel corso degli ultimi mesi – aggiungono Tarantino e Sambati – il sostegno delle istituzioni europee, nazionali, regionali e locali per la rapida soluzione dell’intera vicenda e per l’avvio, dopo decenni, di un’opera indispensabile per lo sviluppo del nostro territorio. Oggi ci conforta la solidarietà trasversale, addirittura con l’intervento della stessa presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Liyden, che superando miopi strategie partitiche, esalta il concetto di Politica nel senso più alto del termine, e giunge a superare logiche divisive e campanilistiche. È per questa ragione – concludono – che l’intera comunità cesarina continuerà a portare avanti l’attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e della classe politica salentina e pugliese affinché ci sia vicina e ci sostenga, sempre di più, in questa difficile ed ardua battaglia di civiltà, che oramai è diventata anche una battaglia di buon senso». (r.f.)
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Foto in alto: Ingresso del Depuratore di Portocesareo
Il sindaco Silvia Tarantno e l’assessore Eugenio Sambati
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