Attualità - 09 Gen 2024

“Save the Olives” in campo contro la diffusione della Xylella

“Manifesti mortuari” per riproporre all’attenzione dell’opinione pubblica l’emergenza. Ziggiotti: "L’unica arma che abbiamo per combattere il batterio è l’innesto precoce”


Spazio Aperto Salento

L’Associazione salentina “Save the Olives” di nuovo in campo a difesa degli olivi intaccati dal batterio della Xylella fastidiosa. L’ultima iniziativa, è una campagna di manifesti mortuari per riproporre all’attenzione dell’opinione pubblica e del mondo politico, imprenditoriale e culturale, il flagello che nell’antica Terra d’Otranto ha già distrutto migliaia di esemplari e che, anche se lentamente, sta per farlo nelle campagne del Barese e del resto della Puglia.

Oltre che a Tricase, dove l’Associazione ha sede, i manifesti listati a lutto sono stati affissi ad Alberobello, Carovigno, Castellana Grotte, Cisternino, Fasano, Locorotondo, Martina Franca, Monopoli, Ostuni e Polignano a Mare. Realizzati dall’artista francese di origini italiane, Fabrizio Saracino, sono impostati proprio come i manifesti mortuari che annunciano a parenti, amici e conoscenti la scomparsa di questo o quel defunto, a cominciare dal classico: “si dispensa dalle visite, i familiari ringraziano anticipatamente”, passando per l’altrettanto classico: “serenamente ha cessato di illuminare la nostra terra”.

Nelle località menzionate, Save the Olives ha fatto affiggere nove diversi tipi di manifesti, tante quante sono le specie colpite dalla malattia che continua a minare la produzione dell’olio di oliva conosciuto anche come “oro verde”. Le specie sono: Perenzana di Alessano, Grossa di Andria, Coratina di Puglia, Ogliarola del Gargano, Cellina di Nardò, Bella di Cerignola, Sant’Agostino delle Murge, Ogliarola del Barese e Nociara Salentina. Esemplari che come la Bella di Cerignola, vantano un minimo di 241 anni di vita, sino ai ben 1060 della Nociara Salentina.

Oltre alla provocatoria iniziativa, l’Associazione tricasina, che da anni si prodiga per la salvaguardia degli olivi salentini e pugliesi, ha anche proposto il possibile rimedio. “L’unica arma che abbiamo per combattere la Xylella e salvare i nostri ulivi monumentali – ha dichiarato Patrizio Ziggiotti, segretario generale e portavoce dell’Associazione – è l’innesto precoce. È questo l’unico modo per proteggere gli ulivi dall’attacco della Xylella, renderli immuni al batterio e permettere a questi monumenti viventi, straordinari ed insostituibili, di continuare la loro vita”.

Tutte le informazioni sull’inedita iniziativa e sulle sue finalità, sono contenute sul QR code in calce ad ogni manifesto, e gli interessati, dalle Associazioni alle forze politiche, dagli Enti ai  semplici cittadini, potranno comunque contattare Save the Olives ed il suo Comitato scientifico composto da Cnr di Bari, Donato Boscia e Maria Saponari, UnaProl, Nicola Di Noia, ForestaForte, Giovanni Melcarne, e gli agronomi Pietro Petroni e Costantino Parma, sul sito: https://www.savetheolives.com.

Unitamente alla campagna di sensibilizzazione, Save the Olives si è attivata per avviare ad Ostuni, già entro il mese di gennaio 2024, corsi di formazione per innestatori professionisti, anche in vista dei primi innesti che, verosimilmente, dovrebbero partire all’inizio della primavera. Al contempo, nella “Screen House” dell’Associazione, prosegue il lavoro di ricerca per reperire nuove varietà di ulivi autoctoni, produttivi e resistenti alla Xylella, da avviare alla certificazione ed alla successiva distribuzione.

Toti Bellone
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