Calcio/Serie A - 02 Apr 2024

Un Lecce spumeggiante mette alle corde la Roma e sfiora l’impresa

Pareggio al Via del Mare (0-0). Commento di Adolfo Starace al match di ieri, lunedì 1 aprile 2024


Spazio Aperto Salento

“Come ti cambio il Lecce in pochi giorni”. Potrebbe essere questa la sintesi di quanto visto ieri, riferita alla squadra messa in campo da Gotti.

Premesso che siamo solo all’inizio della sua gestione e che, comunque, il precedente lavoro svolto da D’Aversa aveva dato i suoi frutti nel girone di andata, contro la Roma abbiamo assistito ad una gara decisamente diversa.

Sono bastate poche novità per dare una nuova veste al gioco dei giallorossi che hanno avuto a disposizione una lunga serie di occasioni da gol supportata da un modulo compatto e più offensivo in attacco.

Le mosse di Dorgu, esterno alto a sinistra, di Piccoli accanto a Krstovic e la conferma di due lottatori in mezzo al campo come Blin e Ramadami hanno completato e dato vigore ad una squadra che aveva smarrito un po’ di entusiasmo nelle ultime gare.

Certo rimane il problema del gol; anche ieri troppe occasioni buttate al vento, troppi errori sotto porta che potevano e dovevano essere meglio sfruttate. La Roma ha dovuto subire per lunghi tratti il gioco a tutto campo dei giallorossi che soprattutto sulla fascia sinistra si è espresso in modo superbo con le sgroppate di Gallo e dello stesso Dorgu.

Confermata la solidità difensiva del duo Pongracic-Baschirotto e, a centrocampo, dell’altra coppia Blin e Ramadami autentici sette polmoni di questa squadra, va rimarcata una nota di merito per Krstovic. Ieri l’attaccante, oltre a provare la conclusione personale, si è rivelato ottimo assist man in occasione della palla fornita a Dorgu che da pochi metri non ha inquadrato la porta fallendo una clamorosa occasione.

Anche le sostituzioni operate nell’ultima parte della gara sono servite a dare peso e stabilità soprattutto sulle fasce visto l’enorme mole di gioco che avevano svolto Gallo, Gendray, Dorgu e Alqmvist.

Si può ancora migliorare? Certamente, il limite di questa squadra non può essere rappresentato dal gol in quanto molte occasioni sono sfumate anche per un pizzico di egoismo. Piccoli e soci devono sfruttare maggiormente gli spazi che gli esterni creano in fase di ripartenza per arrivare con lucidità al tiro in porta.

Gotti deve lavorare in questa direzione: nei casi di superiorità numerica cercare l’uomo smarcato ed eliminare la fretta di concludere. Il Lecce visto ieri può giocarsela con tutti a patto che migliori proprio in questo senso.

Per il resto sembra che il mister abbia lavorato bene anche sulla condizione psico-fisica dei ragazzi ed anche l’ambiente sembra abbia ritrovato maggiore entusiasmo e fiducia nella squadra, e scusate se è poco.

Adolfo Starace
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LECCE (4-4-2): Falcone, Gendrey, Pongracic, Baschirotto, Gallo (37′ st Venuti), Almqvist (17′ st Banda), Ramadani, Blin, Dorgu (27′ st Oudin), Piccoli (17′ st Sansone), Krstovic. Allenatore: Gotti.

ROMA (4-3-3): Svilar, Mancini, Karsdorp (38′ st Celik), Ndicka (1′ st Huijsen), Cristante, Paredes, Bove (19′ st Aouar), Angelino, Baldanzi (38′ st Dybala), Zalewski (19′ st El Shaarawy,) Lukaku. Allenatore: De Rossi.

Arbitro: Marcenaro di Genova.

 

Foto di Antonella Ingrosso