Con l’udienza preliminare davanti al Gup, prevista per oggi ma poi rinviata al 25 maggio (causa Covid di uno dei difensori), è stato avviato a Roma l’iter processuale a carico dei quattro agenti della National Security egiziana accusati del sequestro, delle torture e dell’omicidio di Giulio Regeni.
Per continuare a chiedere verità e giustizia per la violenta morte del ricercatore friulano e per sostenere la lunga e coraggiosa battaglia dei genitori Paola Deffendi e Claudio Regeni e dell’avvocata Alessandra Ballerini, questa mattina Amnesty International Lecce, Conversazioni sul futuro, Diffondiamo Idee di Valore e Lecce Città Pubblica, in collaborazione con il Comune di Lecce, hanno deciso di donare al capoluogo salentino una panchina gialla dedicata “a Giulio Regeni, giovane ricercatore universitario scomparso, torturato e ucciso nel 2016 a Il Cairo in Egitto e al suo sguardo aperto sul mondo”, come si legge sulla targa commemorativa.
La panchina è stata collocata in viale dell’Università all’altezza dell’ingresso di Palazzo Codacci-Pisanelli, storica sede dell’ateneo salentino, dove sin dal 2016 è appeso il manifesto della campagna che chiede verità e giustizia per Regeni. La localizzazione della panchina, dunque, non è casuale. Giulio era un giovane ventottenne ricercatore universitario che aveva scelto la cultura come strumento di solidarietà e di giustizia sociale.
Alla cerimonia di inaugurazione, tenutasi nella questa mattina, hanno partecipato il sindaco Carlo Salvemini e rappresentanti delle tre associazioni promotrici Amnesty International Lecce, Diffondiamo idee di valore, Lecce Città Pubblica e del festival Conversazioni sul futuro (che in più di un’occasione ha ospitato a Lecce la famiglia Regeni).
In rappresentanza dell’Università del Salento è intervenuto Alessandro Isoni, coordinatore del Corso di dottorato in “Human and Social Sciences” del Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo – intitolato “in ricordo di Giulio Regeni, ricercatore”.
Comunicato Lecce