L’appello di “Sardine salentine” e “Arci Lecce” ha ottenuto un ottimo riscontro. Numerosi cittadini e associazioni hanno aderito alla raccolta di indumenti pesanti e coperte per il campo profughi di Lipa . L’Esercito ha messo a disposizione un camion per il trasporto dei pacchi ad Ancona
Si è conclusa ieri, con un giorno d’anticipo (v. articolo dell’1-2-2021), la raccolta di abiti pesanti e coperte promossa da Arci Lecce e dalle Sardine salentine. Dal Centro “Dunya” di Arci, in via Pappacoda a Lecce, sono partiti in direzione Ancona due camion, uno dei quali messo a disposizione dall’Esercito italiano grazie al sindaco Carlo Salvemini che ha contattato la “Scuola di Cavalleria” leccese.
È stato necessario utilizzare il secondo camion, affittato dagli organizzatori, per inviare in Bosnia anche altri pacchi con donazioni salentine. È certo, peraltro, che ci vorranno ulteriori viaggi, da Lecce ad Ancona, per completare il trasporto dei rimanenti indumenti e coperte, rimasti in deposito per mancanza di spazio nei due automezzi già partiti.
Una risposta straordinaria e completamente inattesa, dunque, resa possibile dal grande cuore dei salentini e delle associazione che hanno aderito. In questi giorni, nel punto di raccolta, c’è stato un via vai continuo di persone; il tutto coordinato dall’eccellente lavoro organizzativo dei volontari di Arci Lecce.
Ricordiamo che i vestiti inviati in Bosnia serviranno per proteggere dal freddo i profughi di Lipa, rimasti senza riparo a causa di un incendio che ha distrutto il loro campo.
Significativo è un episodio avvenuto in questi giorni e raccontato in un post Facebook da Anna Caputo, presidente Arci di Lecce:
«Finché sarò capace di emozionarmi per una bambina che, con la sua mamma, porta un pacco da noi al Dunya da donare alle persone bloccate sulla neve in Bosnia e lo accompagna con un bigliettino “Che gli unicorni ci salvino”, tutta la cattiveria del mondo non mi farà arretrare di un passo. Hanno trovato chiuso al Dunya, eravamo appena andati via, e hanno lasciato il loro dono al bar Meeting che è il nostro bar di comunità e ci fa anche da ufficio postale».
Il pacco con il bigliettino, in seguito, è diventato la “mascotte” di tutti i volontari che hanno aiutato a caricare il container. In molti hanno posato per una foto con questo pacco, incluso i rappresentanti dell’Esercito. Un vero messaggio di speranza e pace.
Donato Arnesano
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Foto in alto: Il camion dell’Esercito viene caricato di pacchi
Il deposito di pacchi nel Centro “Dunya” di Arci
Volontari nel Centro “Dunya”
Un pacco “speciale” portato da una bambina
Esterno del Centro “Dunya”