Teatro - Musical - 14 Mar 2021

Compagnia della Piccola Luna, la storia (quarta parte)

Nuova puntata del percorso artistico musicale del gruppo salicese diretto dal docente e maestro Giancarlo Scardia


Spazio Aperto Salento

Dalle favole alla realtà

E poi si cresce. Si diventa “grandi”. Sì, è vero, non passa mai la voglia di sentirsi bambini, di giocare con animali parlanti, fate volanti, oggetti animati. Ma non c’è nessuno che ha più fretta di crescere dei ragazzi adolescenti. L’adolescente se guarda dietro di sé vede l’ombra di un bambino e se guarda davanti a sé vede l’ombra di un adulto. E la insegue, non vede l’ora di prenderla e farla sua. È successo proprio così anche ai nostri ragazzi: dopo la trilogia delle fiabe hanno cominciato a sentire l’esigenza di qualcosa di diverso, qualcosa di adulto. Anche perché, ormai, nella Compagnia esistevano almeno altri due cast che avrebbero assicurato la continuità del percorso delle fiabe. E lo abbiamo visto nel corso dei precedenti appuntamenti.

Il passaggio dalla favola alla realtà non fu facile. Scegliere un copione che fosse totalmente nuovo sia nel genere che nelle sonorità ma che fosse, allo stesso tempo, a misura di ragazzo fu un lavoro lungo e tortuoso. Alla fine la scelta cadde su Sister Act, la storia frizzante e coinvolgente della cantante rinchiusa in convento per sfuggire alla vendetta di alcuni sicari. Lo spettacolo originale in quel periodo era in scena al Teatro Nazionale di Milano e allora non ci restò che creare una delegazione, salire su un aereo e volare a Milano ad assistere a quello che sarebbe stato il nostro nuovo show.

Quella sera, a Milano, assistemmo a qualcosa che ci lasciò senza fiato. Uno spettacolo che racchiudeva in sé energia, maestosità, brio, divertimento, emozioni. Insomma c’era tutto. Non avevamo dubbi, Sister Act sarebbe stato il nostro nuovo lavoro. Investimmo molto sul nuovo spettacolo. Sia in termini economici (resta il nostro spettacolo coi maggiori costi di produzione) che in termini di lavoro artistico. Per la prima volta organizzammo un casting interno e ogni ragazzo si propose per la copertura di uno o più ruoli. Una commissione composta dai docenti della compagnia scelse, al termine delle prove, gli interpreti per i vari ruoli.

E così iniziò una nuova avventura, una nuova esperienza che mise il cast di fronte a prove estenuanti che nulla avevano a che vedere con quelle dei precedenti lavori: attività di coro polifonico, coreografie (a cura della nostra storica coreografa Francesca Antelmi) che presentavano un accattivante elemento di novità e di problematicità. Infatti, i vestiti da suora coprivano l’intero corpo delle ragazze e bisognava lavorare su movimenti coreografici che non si basassero tanto sui movimenti del corpo ma che puntassero ai movimenti delle mani, della testa, uniche parti scoperte.

Per le scenografie fu acquistata e adattata una vera impalcatura utilizzata dalle imprese edili e si crearono passaggi sopraelevati. I cantanti studiavano con una Vocal coach (Agostina Ciccarone) e allo stesso tempo curavano le parti recitate con la docente di dizione (Rosangela Giurgola).

Il lavoro di preparazione durò due anni. Ma il 27 giugno 2014, la sera della prima, in piazza Fitto a Salice Salentino, fu un grande successo. La novità piacque a tutti e la gente andò via contagiata dall’energia straripante che traboccava dal palco.

Una scena di Sister Act

Sister Act viaggia ancora, anche se con un nuovo cast. Continua ad andare in scena sia nei teatri che in versione short, nei villaggi turistici. Fu portato anche al concorso nazionale del Musical di Firenze. Vincemmo numerose borse di studio ma quello che non dimenticheremo fu quanto accadde durante il viaggio: nel corso delle precedenti edizioni del concorso erano ammesse, sulle basi, le tracce dei cori registrati, non essendoci abbastanza microfoni per poter coprire tutti gli attori. Ma scoprimmo sul pullman che quell’anno i microfoni c’erano, anche se in numero ridotto. Solo che, pensando di utilizzare le registrazioni, non avevamo riveduto accuratamente le parti corali. Passammo così il viaggio in pullman a provare e riprovare le parti corali che avremmo fatto dal vivo. Arrivammo a Firenze stremati ma portammo sul palco la nostra scena, con successo.

Altri episodi curiosi sono legati a Sister. Come quella sera in cui avremmo dovuto rappresentarlo sul sagrato della Chiesa di Trepuzzi (il 27 settembre 2014) ma a causa del forte vento lo spettacolo rischiava di saltare se non fosse stato per la presenza di un sacerdote di grandi vedute che decise di aprire le porte della chiesa. Trasformammo l’altare in un palco e la chiesa intera in una discoteca. Fu un’esperienza unica essere immersi nel sacro cavalcando il profano. Ma anche in Sister Act il messaggio finale è l’amore. E l’amore abita dappertutto. Per strada, in una piazza e, a maggior ragione, in una chiesa.

A distanza di anni, sulla scia della tematica disco di Sister Act, tornammo, con nuovi ragazzi e con un cast completamente rinnovato, ad affrontare un copione frizzante, ricco di colori e ritmo. Da tempo non producevamo nuovi musical anche perché, a partire dal 2016, ci affiliammo ad MTS-Musical The School, la nota ed avviata Accademia di Musical con sede a Milano. Appartenere ad MTS implicava un notevole aumento dei tempi di studio, esami di passaggio di livello, partecipazione ai Meeting nazionali a Milano. Un’esperienza di crescita unica. Ma mettemmo temporaneamente da parte il settore legato alle nuove produzioni.

La Piccola Luna al Meeting MTS – Milano

La scelta cadde su Mamma Mia, con le bellissime musiche anni 70 degli Abba. Il lavoro su Mamma Mia fu veloce. Una decisione presa dapprima per accontentare la direzione del Porto Cesareo Camping (dove ormai lavoriamo ininterrottamente dall’estate del 2015) che ce lo aveva richiesto, ma ben presto ci rendemmo conto che la struttura dello spettacolo poteva ambire anche ad altre situazioni più grandi. Mamma Mia vanta un primato: per la prima volta viene eseguito senza alcuna sottotraccia corale. Tutti i brani sono cantati dal vivo anche nelle parti polifoniche corali. Sia ben inteso, erano dal vivo anche i precedenti musical ma nelle parti corali, onde evitare disturbi causati dalla troppa simultaneità di microfoni accesi, c’era un rinforzo vocale corale sulle basi.

Con Mamma Mia, anche grazie alle nuove tecnologie, si accetta la sfida del live totale e la sera del 5 settembre 2019 tornammo, dopo 10 anni, in Piazza Plebiscito a Salice Salentino, per la prima del nuovo show. Sì, 10 anni. Mamma Mia, infatti, costituisce anche l’elemento di celebrazione del decimo anniversario della Compagnia. E non si può descrivere l’emozione nel vedere sul palco quella sera, a fine spettacolo, tutti insieme i ragazzi della prima formazione, coloro che hanno dato inizio alla nostra storia, e i ragazzi della formazione attuale, coloro che la storia la portano ancora avanti.

Il cast di Mamma Mia 

Mamma Mia avrebbe dovuto raggiungere un altro primato, un qualcosa mai fatto prima: avevamo programmato anche la versione live con il gruppo musicale, non più le basi pre-registrate. Il debutto sarebbe stato a marzo 2020, nel Teatro Impero di Brindisi. Ma poi la sopraggiunta emergenza pandemica, con la conseguente chiusura dei teatri, ha rimandato tutto. Ma nel corso dell’estate lo show ha continuato a vivere nelle rappresentazioni svolte nei villaggi e camping. E contiamo di riallacciare le linee progettuali che avevamo previsto per Mamma Mia e di condurlo a più alte vette artistiche.

Meraviglioso

Meraviglioso è una storia a sé. È un punto di partenza. È un punto di arrivo. Il nostro primo inedito. La conclusione di un percorso di vita. L’idea di un inedito è stata sempre nella mente, nei pensieri, nei progetti. Un marchio che ci caratterizzasse, una identità tutta nostra. Uno sguardo alle nostre radici, alla nostra storia. Meraviglioso è la scoperta di un patrimonio musicale e culturale sconosciuto ai ragazzi. Infatti la parte musicale è costituita dalle più belle canzoni di Domenico Modugno (come noto, di origini salentine) che fungono da filo conduttore ad una storia inventata che sembra scritta apposta per costituire un unicum con la parte musicale.

L’idea dell’inedito risale già al 2011 quando cominciai a scrivere “pizzini”, appunti al volo sui tovaglioli di carta o, più spesso, sulle note del cellulare. Ogni volta che mi veniva un’idea buttavo giù un appunto. Finché nell’autunno del 2014 ci riunimmo, col cast, e cominciammo a condividere il canovaccio della storia di Meraviglioso. Abbiamo lavorato tanto per costruire uno spettacolo da zero. O qualcosa di più di zero, visto che le canzoni già esistevano. Ma facemmo una selezione e le studiammo per adattarle. Ma come è fatto Meraviglioso?

Il Musical… È una storia originale ambientata nel periodo della Seconda Guerra Mondiale che fa da sfondo ad una semplice storia d’amore tra due ragazzi appartenenti alla cultura e alla società di quel periodo, il tutto contrappuntato dalle bellissime canzoni di Domenico Modugno che non solo fungono da legame tra la narrazione ma ne rafforzano l’emotività e il sentimento.

Il culmine e la vittoria del bene sul male e la valorizzazione dei buoni sentimenti dell’amicizia e della solidarietà.

La trama… In un caratteristico paesino del Salento vive Mimmo, un ragazzo col sogno di diventare cantante. Mimmo lavora nella tenuta di Don Antonio, un ricco proprietario terriero di origini napoletane sposato con Donna Concetta e genitore di Lisetta, una giovane ragazza che insieme a Mimmo vive una bella ed intensa storia d’amore ostacolata proprio da Don Antonio il quale non vorrebbe che la figlia frequentasse un ragazzo con strani progetti da artista.

Mimmo è amico di Franco, fratello di Lisetta il quale, burlone e buontempone, cerca in tutti i modi di evitare le attenzioni di Maria, la riccia, una ragazza innamorata di lui.

Le belle storie di amore e di amicizia che si intrecciano con altri simpatici amici del paese vengono bruscamente interrotte quando a Mimmo e Franco arriva la chiamata alle armi. Il momento del distacco sarà drammatico e commovente anche perché, l’improvvisa partenza al fronte, fa rendere conto a Franco che in realtà anche lui piano piano si è innamorato di Maria.

Una volta sul fronte, Franco e Mimmo conoscono nuovi amici che, come loro, soffrono il distacco dagli affetti e dagli amori, ma la sorpresa più amara arriva quando un amico proveniente dallo stesso paese porta la notizia dell’imminente matrimonio di Lisetta, per volere del padre, con un ricco fattore del paese. Disperato, Mimmo non esita, in un momento nel quale i nemici attaccano il campo, a mettere a repentaglio la sua vita per salvare l’amico Franco.

Alla fine della guerra Franco torna in paese e riferisce a Lisetta che Mimmo ha saputo del suo imminente matrimonio. Lisetta disperata raggiunge Mimmo proprio quando questi è in procinto di togliersi la vita. Mimmo rifiuta di ascoltare qualunque spiegazione da parte di Lisetta e la respinge con forza. Ma proprio nel momento in cui sta per compiere il tragico gesto arriva qualcuno che, con parole profonde gli fa capire quanto la vita sia importante e che tutto ciò che ci circonda è un dono meraviglioso da vivere intensamente in ogni momento. Mimmo torna da Lisetta e…

Per il debutto di Meraviglioso non potevamo non pensare a qualcosa di più grande, a una cornice importante per un evento così unico. Decidemmo di puntare al Teatro Politeama di Lecce. Mettemmo su una grande macchina organizzativa anche a livello di sponsor e procedemmo dritti per quella direzione. Le prevendite erano promettenti al punto che organizzammo anche un pullman navetta che partendo da Salice Salentino avrebbe portato a Lecce anche il nostro pubblico “paesano”. Tutto ormai era pronto.

Meraviglioso andò in scena per la prima volta il 7 maggio 2014 e fu un grande successo. Di pubblico, di critica. Ad oggi è il nostro spettacolo più acclamato e amato dal pubblico. Ed è un grande orgoglio per noi.

Una scena di Meraviglioso

Anche Meraviglioso ha viaggiato e ha ricevuto premi e consensi. Vincitore del Premio Nazionale di teatro a Carosino (premio di gradimento del pubblico), tra gli altri teatri che hanno ospitato il nostro musical spicca il Teatro Parioli di Roma, il 20 maggio 2015.

Meraviglioso è legato anche a un evento triste: l’ultimo spettacolo del primo cast della Compagnia. I ragazzi, quegli stessi ragazzi che il 12 giugno 2009 salirono sul palco per il primo Pinocchio erano diventati grandi. Ed era arrivato il momento di salutarci: ognuno di loro avrebbe inseguito la sua strada di vita. Ognuno sarebbe partito per una città diversa dove avrebbe iniziato il percorso universitario. La fine dello spettacolo fu così un misto di felicità per il successo e un pugno nello stomaco per l’ultimo saluto sul palco, insieme. Furono abbracci, lacrime, occhi che avevano dentro il riflesso di tutti i personaggi e di tutti i mondi esplorati insieme, da Pinocchio, Turchina, Grillo a Peter Pan, Trilly, Uncino, dalla Bestia ad Aladin, Jasmine, e ancora Deloris, le suore, gli scagnozzi. Quanta vita. Quante vite. Ci salutammo sul palco del Politeama di Lecce, sulle note di Meraviglioso. E ancora restano nel cuore le parole di quel saluto:

Sembra solo ieri quando ci inseguivi
Con le tue domande, coi tuoi sogni nuovi,
E quando ci hai insegnato a guardare l’altra faccia della luna,
Che in fondo tanto piccola non era!
Anche se una favola puoi viverla in un solo momento,
Noi abbiamo impiegato tutta la forza che avevamo
Nei nostri fragili nervi
Perché non restasse vera soltanto a metà.
Questi anni non si possono cancellare:
Mentre i riflettori si spegneranno e il sipario calerà
Un mare di emozioni continuerà a unirci.
Qualunque sarà la musica dolce che suoneremo
Le nostre avventure in luoghi sconfinati,
Le mille occasioni per poter volare
Quando il cielo che hai dipinto di blu
Rimarrà sempre blu su di noi.
Grazie per aver reso il nostro cammino unico,
MERAVIGLIOSO.
I tuoi ragazzi”.

Il viaggio insieme durò ancora qualche altro mese, il tempo dell’estate, poi si voltò pagina e i nuovi ragazzi, gli attuali componenti del cast, hanno preso sulle spalle questa grande eredità e con entusiasmo e voglia di fare hanno continuato il cammino portando ancora oggi in scena tutti i musical realizzati dalla compagnia e realizzandone di nuovi, come il già citato Mamma Mia.

Coi ragazzi dell’attuale cast si sono anche intraprese strade artistiche completamente nuove e nuovi progetti mai realizzati prima. Come, ad esempio, Piazza Dalla – Per sempre presente, un recital unico che alterna momenti di prosa a momenti di pura canzone d’autore, in omaggio al grande Lucio Dalla, completamente live, con la voce di Giorgio Martina.

In camerino prima di andare in scena con Piazza Dalla

Con la stessa formazione è stato realizzato anche il recital “Donna d’autore”, con le più belle canzoni scritte dai più grandi autori della musica leggera italiana, dedicate alla donna. In fase di realizzazione era anche il recital “Chiamatemi Mimì”, un omaggio a una delle più grandi interpreti e a una delle figure più controverse della musica italiana. Un progetto che avrebbe visto la luce per la giornata della donna, l’otto marzo del 2020, ma che fu bruscamente interrotto dalla sopraggiunta emergenza epidemiologica.

Il presente è questo apparente vuoto, questa attesa. Un’attesa piena di speranza. La speranza che qualcosa di bello possa finalmente accadere. Sappiamo che ben altre realtà attraversano difficoltà maggiori in questo periodo di pandemia. Ma siamo convinti che la nostra “missione” non è solo artistica. È una missione culturale ma soprattutto sociale.

La nostra è una realtà il cui intervento non è solo rivolto al pubblico. È rivolto anche a chi è attore in ogni sua forma, in ogni sua mansione. I ragazzi e soprattutto i bambini che appartengono alla Piccola Luna hanno modo di lavorare, prima che su un copione e un personaggio, su loro stessi. Sulla loro persona, sulla loro sensibilità, sulla loro coscienza. Far parte di una realtà come la Piccola Luna aiuta a diventare migliori. E a trasmettere questa essenza a chi ci è vicino. Ora non siamo vuoti. Siamo solo lenti. Abbiamo rallentato la nostra vita. Ma siamo pronti a premere sull’acceleratore appena il muro sarà abbattuto. E torneremo. Migliori.

 Giancarlo Scardia

© Riproduzione riservata

 Foto in alto: Uno dei momenti più intensi di Meraviglioso

 

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Compagnia della Piccola Luna, la storia (prima parte)

Compagnia della Piccola Luna, la storia (seconda parte)

Compagnia della Piccola Luna, la storia (terza parte)