Lecce - 26 Feb 2025

Atto di vandalismo ai danni della panchina tricolore dedicata a Norma Cossetto


Spazio Aperto Salento

Atto di vandalismo ai danni della panchina tricolore installata nei giorni scorsi in piazza Indipendenza, a Lecce, e dedicata alla memoria di Norma Cossetto, vittima delle Foibe. L’episodio di inciviltà, registrato oggi mercoledì 26 febbraio 2025, è stato condannano fermamente dal sindaco Adriana Poli Bortone, dagli assessori e dai consiglieri comunali di maggioranza.

“L’Amministrazione comunale – si legge in una nota del Comune – l’aveva inaugurata appena tre giorni addietro, domenica scorsa. Questa mattina, la panchina tricolore è stata trovata imbrattata, un gesto gratuito e oltraggioso, un vilipendio inaccettabile e irrispettoso della memoria di una giovane diventata simbolo di una delle pagine più tragiche della storia d’Italia. Quanto avvenuto offende fortemente tutti i cittadini leccesi e le Istituzioni, che vogliono mantenere vivo il ricordo delle vittime delle persecuzioni e della violenza. Un sentimento profondo oltreché doveroso verso le vittime innocenti di un dramma che tutti vogliamo non debba più ripetersi. E dunque, certi atteggiamenti di sfregio, da qualunque parte vengano, rivelano stupidità ed inciviltà morale e non possono essere tollerati. Confidiamo che chi di competenza possa risalire presto agli autori dell’esecrabile gesto, magari anche grazie all’ausilio delle telecamere della zona. Da parte nostra ci impegneremo a fondo e collaboreremo con gli investigatori perché gli eventuali responsabili vengano individuati e puniti”.

Sulla vicenda, nella mattinata di oggi, è intervenuto anche il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo “La Puglia Domani verso Fratelli d’Italia”: “L’imbrattamento della panchina dedicata a Norma Cossetto, a Lecce, è un atto di vile barbarie e odio politico da stigmatizzare con forza, perché è sintomo di un clima d’intolleranza inaccettabile. La panchina – sottolinea Pagliaro – è un omaggio alla memoria di una giovane donna italiana, violentata e gettata viva in una foiba dai partigiani comunisti di Tito. Una pagina che merita di essere denunciata e ricordata come manifesto della violenza dei regimi di sinistra, ma che evidentemente si preferisce lasciare inghiottita nelle foibe per sempre. Noi diciamo no, e chiediamo che non solo la panchina sia ripristinata ma che si moltiplichino manifestazioni e testimonianze tangibili in memoria di Norma Cossetto e di tutte le vittime delle foibe”.