Rimossi dalla baia blocchi in cemento e altri “corpi morti”. L’intervento segue la rimozione dei pedalò
Continuano le azioni per la messa in sicurezza e per il ripristino della legalità sulla spiaggia della marina di Sant’Isidoro. Sono stati appena ultimati i lavori di recupero e smaltimento di decine di corpi morti (essenzialmente, blocchi in cemento) impiegati nel corso degli anni per l’ormeggio abusivo di natanti nello specchio acqueo destinato alla libera balneazione.
L’intervento, a cura dei militari dell’ufficio locale marittimo Torre Cesarea con la Polizia locale di Nardò, gli operatori dell’Area Marina Protetta Porto Cesareo e dell’ufficio Ambiente del Comune di Nardò, ha previsto anche il recupero di massi impiegati per ancorare gli ombrelloni e abbandonati sulla spiaggia. Questa operazione segue il sequestro e la rimozione di 15 pedalò ormeggiati a pochi metri da riva, eseguito a luglio.
Si tratta di azioni che consentono di restituire alla libera balneazione migliaia di metri quadri di specchio acqueo di elevatissimo valore ambientale e paesaggistico. Azioni, peraltro, molto significative in termini di ripristino della legalità e del decoro in una marina e in un tratto di costa al centro negli ultimi anni di importanti interventi di riqualificazione, a cominciare dall’intervento di rigenerazione urbana del lungomare nell’ambito del Pnrr.
“Norme e buon senso alla mano – dice Andrea Giuranna, assessore all’ Urbanistica e Demanio marittimo – prosegue l’azione incessante di miglioramento ambientale della marina di Sant’Isidoro. La spiaggia più grande del nostro territorio, del resto, merita di esprimere tutto il suo potenziale di bellezza ed accoglienza del turista balneare. Avremo un’attenzione sempre molto alta qui come altrove, per scongiurare il ripetersi di queste pratiche illegali e dannose per l’ambiente”.
Comunicato