Antonio Scandone offre alcune riflessioni dopo l’intervento di Rinaldo Innocente
Condivido pienamente l’intervento di Rinaldo Innocente e faccio mie le considerazioni ambientalistiche sul nucleare che ha esposto nel suo ultimo dettagliato ed articolato intervento su Spazio Aperto Salento. Tuttavia non nascondo che da qualche decennio a questa parte, ed in particolare in questi ultimissimi giorni di drammatici eventi bellici, e di già visibili ripercussioni sull’economia, la produzione, il commercio e la vita quotidiana del nostro Paese, sempre più mi domando, angosciato, su quali elementi di produttività energetica alternativa, e rispettosa dell’ambiente, potremmo contare, per continuare a sostenere il nostro attuale, e irrinunciabile, livello di vita e di benessere.
Pienamente d’accordo con Innocente sulla prospettiva delle rinnovabili, dell’eolico e del fotovoltaico, in particolare sull’indicazione della relativa installazione non “selvaggia”, ma mirata a preservare l’equilibrio paesaggistico, ecologico, ambientale e produttivo di uno sviluppo sostenibile. Tuttavia le analisi dei tecnici e dei responsabili del settore continuano a fornirci dati numerici e statistici sulla marginalità di tali soluzioni energetiche, che non saranno in grado, neanche con il loro massimo potenziamento, di rimpiazzare le attuali fonti energetiche di origine fossile, in particolare il gas, del quale siamo totalmente tributari delle realtà geografiche non nazionali, come già si prospetta potrà accadere per il gas di provenienza russa o azera (TAP). Per sostituire il quale già si parla, anzi ne ha parlato l’altro giorno lo stesso Draghi, di riaprire le dismesse centrali a carbone, sollevando scroscianti applausi in pressoché tutti i settori politici del Senato.
A questo punto a me sembra che si imponga un prudente ma schietto processo di rivisitazione delle nostre convinzioni, per cercare di individuare possibili soluzioni che salvaguardino l’indipendenza nazionale, lo sviluppo, l’economia, il benessere sociale e, non da ultimo, l’equilibrio ed il rispetto ambientale. Per cui mi sembra che dovremmo prestare maggiore attenzione alle prospettive offerte dallo sviluppo dell’eolico e del fotovoltaico, ma anche a quelle prospettate, o promesse, delle centrali nucleari di quarta generazione. In attesa che la scienza, nella quale personalmente nutro la massima fiducia, riesca a porre mano al risolutivo sistema della fusione nucleare, sulla quale già si intravvedono i primi promettenti segnali.
Antonio Scandone
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In foto: Antonio Scandone
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