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Arte contemporanea - 02 Feb 2022

Fondazione Biscozzi | Rimbaud, mostra “Salvatore Sava. L’altra scultura”

A Lecce dal 6 febbraio al 25 settembre 2022, piazzetta Baglivi


Spazio Aperto Salento

Salvatore Sava. L’altra scultura” è il titolo della mostra che verrà inaugurata domenica 6 febbraio presso la Fondazione Biscozzi | Rimbaud a Lecce, curata dal direttore scientifico della stessa, Paolo Bolpagni.
Dopo aver ospitato per diversi mesi i bianchi di Angelo Savelli, le sale del piano terra – quelle destinate alle esposizioni temporanee – del palazzo storico in cui è allocata la Fondazione accoglieranno circa trenta lavori dell’artista Salvatore Sava.

Si tratta, dunque, della seconda mostra organizzata dalla Biscozzi | Rimbaud, che ha aperto le sue porte al pubblico appena un anno fa, nel marzo del 2021, portando nel cuore di Lecce la prestigiosa collezione messa insieme negli anni da Luigi Biscozzi – scomparso prima dell’inaugurazione – e da Dominique Rimbaud.

Non stupisce la scelta di dedicare una personale allo scultore salentino: come ci ha raccontato in una intervista di aprile dello scorso anno la presidente della Fondazione, Rimbaud, con Sava «c’è amicizia», scoccata tanti anni fa dopo aver visto una sua mostra curata da Luciano Caramel ed essere stati colpiti dalle sue opere. Infatti, nella collezione permanente sono anche presenti le due sculture della fine degli anni Novanta, Sentieri interrotti (1998) e Rosa Selvatica (1999).

Accanto a queste, nei mesi – circa otto – in cui sarà visitabile “Salvatore Sava. L’altra scultura”, si potranno apprezzare i lavori scelti di un artista che sperimenta con materiali quotidiani e spesso provenienti dal nostro territorio, come la pietra leccese, il ferro. Non è un caso che la mostra sia curata da Bolpagni, il quale ha voluto selezionare per questa esposizione opere dell’artista salentino poco note, se non agli addetti ai lavori, e sostanzialmente inedite, da qui il titolo “L’altra scultura”.

La selezione è spinta dalla volontà di proporre al pubblico anche opere realizzate tra gli anni Novanta e oggi; in particolare saranno presentati «i cicli dei “neri” polimaterici, dei lavori in legno, in resina, in fibra di vetro e smalto, dei collages metallici su cartone», come si legge in una nota diffusa dalla Fondazione.

In tutti questi lavori, scrive Paolo Bolpagni, «centrale è e resta comunque il tema della natura, che però non è rappresentata, ma emblematizzata in forme pure e talvolta rudi, vissuta con la consapevolezza appassionata di chi ha le proprie radici in una terra profondamente “sentita”, quella del Salento». Salvatore Sava è, infatti, legato all’ambiente e all’ecologia, che hanno caratterizzato e spesso fondato – e tutt’oggi lo fanno – la sua ricerca artistica e il suo vissuto personale.

La «forza singolare e personalissima» che attraversa l’opera di Sava, di cui parla Bolpagni, sarà fruibile al pubblico nella sede della Fondazione Biscozzi | Rimbaud, in piazzetta Baglivi, sino al 25 settembre del 2022.

Rosanna Carrieri
© Riproduzione riservata 

 

Foto in alto: Salvatore Sava, Fiore del Salento, 2019, cemento, pietra leccese, ferro zincato e smalto, diametro 52 cm

 

Salvatore Sava

 

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